L’idea di una nuova pace fiscale è fortemente sentita dai cittadini, che invocano una “rottamazione quinquies” più accessibile. È quanto emerge chiaramente da un recente sondaggio: la priorità assoluta per i contribuenti è la riduzione delle rate e l’allungamento dei tempi di pagamento per la definizione agevolata delle cartelle esattoriali.
Nel frattempo, il Viceministro all’Economia e alle Finanze, Maurizio Leo, durante il Forum in Masseria condotto da Bruno Vespa il 5 luglio, ha avanzato l’ipotesi di una pace fiscale selettiva. In ogni caso, la discussione concreta sulla “rottamazione quinquies” è rimandata alla Legge di Bilancio 2026.
La necessità di nuove regole: crisi e debiti insostenibili
Le motivazioni alla base della richiesta di una nuova pace fiscale sono chiare per i cittadini: l’emergenza Covid e le recenti crisi geopolitiche hanno generato difficoltà economiche significative. Queste, spesso, hanno impedito anche a chi aveva aderito alla precedente “rottamazione quater” di onorare i pagamenti. Questa è la posizione dominante tra chi ha inviato commenti alla redazione.
Di conseguenza, per la maggior parte dei contribuenti, non basta una nuova definizione agevolata; serve anche una revisione delle regole. Le priorità indicate sono, come detto, rate più basse e tempi di pagamento più estesi.
I dati della Corte dei Conti confermano queste criticità: nel 2024, la “rottamazione quater”, nonostante proroghe e riaperture, ha registrato una “perdita” di 11,2 miliardi di euro, considerando il valore delle rate scadute e non versate nel 2023 e 2024. Se è vero che “una quota cospicua delle adesioni alla rottamazione è finalizzata a ritardare la riscossione coattiva”, come sottolineato nella Relazione sul Rendiconto generale dello Stato, è altrettanto vero che molti partono con le migliori intenzioni ma non riescono a pagare le rate perché eccessivamente alte.
Le proposte e la visione del Governo
La “rottamazione quinquies” delineata dalla Lega mirerebbe a risolvere questo problema con due innovazioni chiave:
- Una rateizzazione estesa a 10 anni.
- Una decadenza dal beneficio solo dopo il mancato pagamento di 8 rate, un cambiamento significativo rispetto all’attuale regola che prevede la decadenza dopo un solo ritardo.
Tuttavia, il Viceministro Maurizio Leo, pur non escludendo l’introduzione di una nuova definizione agevolata delle cartelle, ha sottolineato che non sarà una misura “ad ampio raggio” ed “estesa a tutti quanti”. Si mira a escludere chi ha disponibilità economica ma non paga, e chi ha già utilizzato in passato le rottamazioni per bloccare le procedure esecutive.
Un altro aspetto considerato da Leo è l’importo del debito: dalle sue parole, emerge la prospettiva di una rateizzazione lunga solo per le cifre più consistenti, suggerendo che per una cartella di 1.000 euro il pagamento in 10 anni “non ha senso”. Difficoltà economiche e ammontare delle somme da versare sembrano essere gli elementi determinanti per la nuova “rottamazione quinquies”.
Tempistiche e impatto sui conti pubblici
A dettare la linea, anche sulle annualità da concedere, sarà prima di tutto il potenziale impatto sui conti pubblici, un aspetto che la proposta di legge della Lega non dettaglia ancora pienamente.
Sui tempi, il Viceministro Leo non lascia spazio a dubbi: la “rottamazione quinquies” è rimandata a settembre, e se ne riparlerà concretamente con la Legge di Bilancio del prossimo anno. “Il perimetro finanziario del 2025 si è ormai esaurito”, ha concluso Leo, indicando che per quest’anno non ci saranno ulteriori spazi di manovra.