La nuova edizione della sanatoria fiscale, battezzata “rottamazione quinquies“, è in dirittura d’arrivo e promette di essere ben più di un semplice condono. Con un meccanismo tecnico in fase di completamento e una probabile inclusione nella prossima Legge di Bilancio, questa misura si presenta come un’opportunità unica non solo per regolarizzare i debiti, ma anche per i lavoratori autonomi che mirano a recuperare contributi e, in alcuni casi, ad anticipare l’accesso alla pensione.
Un condono lungo dieci anni e più flessibile
Lo schema della rottamazione quinquies si distingue nettamente dalle edizioni precedenti. Dimenticate le maxi-rate iniziali, i pagamenti trimestrali e le scadenze rigide che hanno tagliato fuori molti contribuenti. Con la quinquies sarà possibile spalmare il debito in 120 rate mensili di pari importo, per un orizzonte massimo di 10 anni. Ma la vera rivoluzione sta nella possibilità di saltare qualche pagamento senza rischiare la decadenza immediata dal beneficio. Il Viceministro all’Economia, Maurizio Leo, ha definito il provvedimento “maturo e pronto per entrare in manovra”.
Una finestra sul futuro previdenziale degli autonomi
L’aspetto forse più dirompente e meno discusso della nuova rottamazione riguarda la sua implicazione previdenziale. Per artigiani, commercianti, professionisti e autonomi con debiti INPS, la sanatoria si trasforma in uno strumento fondamentale per recuperare anni di contributi mancanti. Saranno infatti inclusi anche i carichi affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione relativi a contributi previdenziali non versati.
In altre parole, chi ha dei “buchi” contributivi potrà colmarli rateizzando il debito, arrivando così a soddisfare i requisiti per la pensione di vecchiaia o per le formule anticipate. Tuttavia, è cruciale un dettaglio: i contributi non vengono riconosciuti ai fini previdenziali finché l’intero debito non è stato saldato. “Per ottenere il riconoscimento previdenziale, non basta aderire alla rottamazione: serve completare il pagamento fino all’ultimo euro”, sottolineano gli esperti.
Scelte strategiche: pagare in 2 anni o in 10?
La possibilità di diluire il debito in dieci anni può rappresentare un sollievo fiscale immediato, ma sul fronte pensionistico, questa flessibilità può trasformarsi in un “boomerang”. I contributi INPS restano “sospesi” fino al pagamento dell’ultima rata.
Chi punta a smettere di lavorare prima dovrebbe considerare un piano di pagamento accelerato, magari in 24 o 36 mesi, per anticipare l’età pensionabile sfruttando i contributi riscattati. “Se i contributi mancanti sono quelli che mancano per la pensione anticipata, aspettare dieci anni per ottenerli vanifica l’intero vantaggio”, chiariscono gli addetti ai lavori. “Meglio uno sforzo finanziario ora, che continuare a lavorare per un decennio in più”.
Un bacino potenziale di 1,5 milioni di lavoratori
Secondo le stime, circa 1,5 milioni di lavoratori con debiti INPS potrebbero beneficiare della nuova definizione agevolata. Tra questi, oltre 400.000 sono professionisti con gestione separata e circa 700.000 sono artigiani o commercianti. La maggioranza di questi ha un’età compresa tra i 50 e i 62 anni, proprio la fascia che guarda con maggiore attenzione al proprio futuro pensionistico. Molti di loro, inoltre, presentano “buchi” contributivi che impediscono l’accesso alla pensione anticipata, anche quando avrebbero i requisiti anagrafici. Con la quinquies, lo Stato offre una via d’uscita ordinata a chi oggi è prigioniero del debito e dell’incertezza.
Il nodo delle coperture e l’incognita politica
Nonostante l’ampio consenso tecnico e politico, permangono due incognite: le coperture finanziarie e la definitiva volontà politica del governo. Il costo del minor gettito per le casse pubbliche, derivante dalla cancellazione di sanzioni e interessi, potrebbe superare i 2 miliardi nel primo triennio. Il governo sembra ora orientato a utilizzare la rottamazione quinquies come leva per il rientro dei capitali in tempi di stagnazione economica e tensioni internazionali. La decisione finale di inserirla nella Legge di Bilancio rappresenterà un segnale forte a milioni di contribuenti e lavoratori in difficoltà.
Un’occasione irripetibile, da usare con giudizio
Resta un punto fermo: la rottamazione quinquies non è una “bacchetta magica”, ma un’opportunità concreta per chi vuole regolarizzare la propria posizione e rientrare in un percorso previdenziale completo. Va però valutata con estrema lucidità: se l’obiettivo è la pensione anticipata, allungare troppo i tempi di pagamento può rivelarsi un autogol. “Serve un’analisi dettagliata, caso per caso”, concludono gli esperti. “Soprattutto per chi è vicino alla pensione, il tempo è una risorsa più preziosa del denaro”. La parola chiave, oggi più che mai, è pianificazione.