Modica – Tre serate da incastonare nella stagione di Scenari 2025. “Ho parlato e fatto conferenze davanti platee importanti e a tante persone; ma mai in uno scenario simile e con tanta gente. Grazie”. Parole di Romano Prodi, domenica 6 luglio, sul palco sottostante la chiesa di San Giorgio, patrimonio dell’Umanità. Basterebbe già questo a sincerare una straordinaria stagione di Scenari 2025 che già al quinto dei suoi 14 (o forse più…) appuntamenti di questo 2025, edizione numero 4, è destinato a restare impresso nella memoria della città di Modica e non solo. Gli ultimi tre eventi sono stati un profluvio di gente, di interesse, di entusiasmo, di applausi e di grandi consensi.
I nomi di Concita De Gregorio, Monica Maggioni e Romano Prodi, appunto, non potevano che essere un momento di forte richiamo, di grande attrazione culturale. Ascolto e riflessione a fare da cornice ai dialoghi tra Monica Maggioni e Romano Prodi con il professore Paolo Magri e la bellezza del racconto di una storia familiare di donne che Concita De Gregorio narra nel suo libro, raccontato con Chiara Scucces.
C’è grande soddisfazione in Fondazione Garibaldi e Mondadori Bookstore, “per come va avanti la rassegna che ha nel sostegno istituzionale e dei privati la spinta fondamentale”, ha detto il vicepresidente della Fondazione, Giorgio Rizza, prima dell’evento di venerdì scorso all’atrio comunale con Concita De Gregorio. La Regione Sicilia e il suo Parlamento grazie all’onorevole Ignazio Abbate, presidente della prima commissione all’ARS, sono fondamentali nella costruzione di una rassegna culturale che ha nel comune di Modica e nel Libero Consorzio Comunale di Ragusa punti di riferimento essenziali così come la Camera di Commercio del SudEst. “Stiamo lavorando tanto ma siamo davvero soddisfatti – afferma l’anima e direttrice artistica di Scenari, Piera Ficili, la libraia di Mondadori BookStore come le stessa vuole definirsi – Sentirsi apprezzati, sentire dagli autori le parole di elogio per la nostra manifestazione, è la gratifica più importante. Vedere le scalinate delle chiese di Modica piene, l’atrio con tanta gente, la passione che c’è nel seguire Scenari è la ricompensa di sforzi e sacrifici. E’ bellissimo esserci e condividere con la Città tutto questo. Grazie davvero ad ognuno per quanto stanno facendo per Modica” Concita De Gregorio ha raccontato e letto parti del suo libro ‘Di madre in figlia’ (Feltrinelli), di questo intreccio a volte complicato ed altre fortemente emozionale di tre generazioni: Marilù, Angela e Adè. Ed ha condotto nell’emotività di vite che si rincorrono, si respingono e che hanno nell’essere donna un comune denominatore. Ma non solo su questo ha dissertato Concita De Gregorio. La sua eccellente capacità di trasmissione di pensiero, quel suo essere Giornalista da ‘G’ maiuscola che oggi non è facile da vedere, sono emersi spesso nel legare ciò che è scritto in un libro davvero ‘forte’ nei contenuti e la realtà di tutti i giorni. Quel filo che unisce generazioni anche lontane anagraficamente ma comunque coinvolte. Come richiami all’oggi, alla condizione della donna, che sono un monito ma anche uno sprone nel nostro Paese.
E se con Concita De Gregorio sono state le ‘generazioni a confronto’ il motivo della serata, l’America trumpiana ma anche la strage di Gaza, gli equilibri nel e del Mondo e quell’America sempre meno protettore e sempre più fagocitante e arrogante, sono stati gli argomenti di sabato 5 luglio, sempre nell’atrio di Palazzo San Domenico, davanti ad un uditorio tanto folto quanto attento, nel dialogo tra il professore Paolo Magri e la giornalista RAI Monica Maggioni tenendo ora sullo sfondo ora in primo piano ‘The Presidents’ (RAI libri) e ‘Spettri’ (Longanesi) i due libri della giornalista, ex direttore del Tg1, voce e volto di ‘In mezz’ora’.
Riflessioni insieme tra lei e il docente di Relazioni Internazionali della Bocconi, spesso interrotte dagli applausi nella piena consapevolezza di un mondo in precario equilibrio che rischia di farsi male da un giorno all’altro se questo equilibrio non si assesta e se c’è chi come Trump e i suoi legami più o e i suoi interessi continuano a colpirlo Infine, alle nove di sera di domenica 6 luglio, San Giorgio ha aperto le sue porte per Romano Prodi, sul proscenio della sua scalinata dove il ‘professore’, già Presidente del Consiglio ha raccontato con Paolo Magri, ‘Il dovere della speranza’ (Rizzoli). Una conversazione sul mondo, i conflitti, l’Europa irrisolta che tarda ad unirsi e si sgretola vittima dei personalismi e delle divisioni. Mostrandosi debole e vulnerabile. Ma non nella nuova generazione -compresa quella del nostro Paese- verso cui Prodi continua a puntare non solo per far leva sul dovere della speranza ma nella consapevolezza che loro sono la vera sfida per il futuro. Anche in un presente dove molti ragazzi si perdono, dove i riferimenti latitano e quei pochi che resistono finiscono inghiottiti dal mordi e fuggi del mondo social e degli influencer. Per Romano Prodi, ha speso parole di forte emozione Stefano Giaquinta, CEO di Mutika EMC, il Presenting Sponsor di Scenari 2025: “Ospitiamo da tre giorni il professore Romano Prodi – ha detto – e sono particolarmente affascinato dalla curiosità che ha mostrato per i luoghi, per la nostra Città che vide per la prima volta 60 anni fa, raggiunta in auto. Ho sempre creduto nell’Europa;
da giovanissimo ho vissuto a Bruxelles, ho respirato quell’Europa che Romano Prodi vuole e per la quale continua a lavorare. La mia è la tangibile emozione di chi ha potuto condividere giorni e pensieri con un vero europeista ed un’anima del Vecchio Continente”. Archiviati i tre eventi altri tre si aprono all’orizzonte. E saranno momenti di alto profilo.
Venerdì 11 luglio, ore 21, scalinata di San Pietro, incontro con Geppi Cucciari. ‘Uno spettacolo di vita’, la sua che racconterà a Scenari 2025 partendo da Macomer, la città della Sardegna dov’è nata, tracciando linee di anni di impegno, talento e successo di quella che è una delle più apprezzate e brave conduttrici televisive e radiofoniche ma anche attrice di pregio. Il suo amore per la letteratura è emerso tutto quando ha condotto Per un pugno di libri e nella conduzione delle cerimonie del Premio Strega e oggi Splendida cornice in tv e Un giorno da pecora in radio sono fra le trasmissioni RAI più belle e fortunate. E non a caso portano la sua firma Sabato 12 luglio, scalinata di San Giorgio (nuova location in sostituzione della scalinata di San Giovanni dopo precise disposizioni di PS), sarà protagonista alle 21, Roberto Saviano. Che condurrà per mano dentro il suo libro L’amore mio non muore (Einaudi).
Una storia straziante, vera, drammatica che racconta Rossella Casini, una ragazza fiorentina, finita per amore di Francesco nel vortice di una faida ‘ndrina, scomparsa senza che se ne sia avuta più notizia, del cui ricordo c’è solo una foto del libretto universitario che fa da copertina. Un romanzo che raccoglie, come lo stesso Saviano ha scritto, “ingenuità, slancio, devozione, ossessione, amicizia, desiderio, coraggio, delusione, tradimento, schifo e tragedia”.
Domenica 13 luglio, ore 21, sarà il giallo, nell’atrio di Palazzo San Domenico, il protagonista dell’ottavo appuntamento della rassegna. Sandrone Dazieri, uno dei giallisti più importanti del panorama nazionale e internazionale, racconterà con Chiara Scucces, Uccidi i ricchi (Rizzoli), l’ultimo suo lavoro. Protagonista l’ex vicequestore Colomba Caselli nel suo nuovo ruolo di detective privato e un omicidio fuori dal comune: quello dell’ex calciatore Jesús Martínez nel suo costosissimo appartamento. Colomba e il suo socio, Dante Torre, scoprono che quella di Martínez non è l’unica morte sospetta tra i membri di un ristretto cerchio composto da multimilionari.