Modica – È stata recentemente inaugurata, sotto gli occhi attenti e curiosi di una buona cornice di pubblico e amanti dell’arte, la mostra “SUPERFRESH, l’arte della Generazione Z” promossa dalla Galleria SACCA e curata da Giovanni Scucces.
Un progetto voluto per offrire uno sguardo sulle più recenti tendenze artistiche di alcuni giovani nati dalla seconda metà degli anni ’90 in poi. Dieci artist(1997, Palermo), Alice Mattia (2000, Catania), Silvia Muscolino (1998, Catania/S. Teresa di Riva – ME), Roberto Orlando (1996, Palermo), Sofia Villa (1999, Modica – RG/Empoli – FI).
Una generazione nata e cresciuta in un mondo contraddistinto dall’iperconnessione e dall’iperinformazione. Tutto ciò li ha portati ad affrancarsi da scuole e influenze locali e ad assimilare una pluralità di input e linguaggi polifonici e sovraterritoriali.
Le opere in mostra sono estremamente eterogenee per tecnica, supporto e tematiche trattate. Ai diversi lavori pittorici, in cui si alternano pennellate minuziose e calibrate ad altre più ruvide e veloci, si avvicendano opere frutto di contaminazioni derivanti da altri ambizioni che generalmente hanno avuto poco a che fare con l’arte. È il caso, ad esempio, dell’impiego di tessuti paillettes utilizzati nella moda o di nuove tecnologie adoperate per la realizzazione di opere derivanti dall’uso della penna 3D o di materiali che trovano largo consumo nell’edilizia come la schiuma poliuretanica. Insomma, un mix fra tradizione e sperimentazione nel segno dell’innovazione.
Superfresh vuole proporsi come un’istantanea della scena artistica emergente under 30. Una mostra voluta per accendere i riflettori su alcuni giovani e promettenti artisti del panorama contemporaneo italiano.
Conosciamo meglio i protagonisti.
Calogero Arcidiacono nasce a Catania nel 1998. Vive a San Teodoro, in provincia di Messina. Nel 2012 inizia i suoi studi presso il liceo artistico di Bronte (CT) dove nel 2017 si diploma in discipline audiovisive e multimediali. Nel 2021 si laurea in scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Catania. Nel 2024 si laurea in scultura II livello con il massimo dei voti e attualmente ricopre il ruolo di cultore della materia per la cattedra di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Catania. La sua ricerca artistica si fonda su quello che è il mondo della contingenza, quindi della possibilità di esistenza o meno delle cose. Affronta temi quali la memoria e il rapporto tra uomo e natura. Le sue opere risultano spesso oniriche, realizzate con materiali e tecniche di vario tipo utilizzate anche in maniera sperimentale, e volte alla ricerca di nuovi scenari e nuove rese possibili. Nelle opere in mostra è sempre presente il fuoco sotto forme differenti: fuoco come ambizione, come passione che brucia dentro e ci spinge a puntare in alto; un cerchio di fuoco come soglia da varcare per poter dirigersi verso nuovi orizzonti e traguardi; fuoco come potenza primigenia del sole e della natura che coesistono in un’unica scena duale in cui alla bellezza di una giornata di sole fa da contraltare un evento tragico di distruzione. Ha all’attivo numerose mostre in Italia e all’estero.
Miriam Auteri nasce a Caltagirone nel 1999. Vive e lavora fra Palagonia e Catania. Nel 2023 ha ottenuto la laurea di primo livello in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Catania. Attualmente prosegue il suo percorso di studi e ricerca nella medesima istituzione. La sua pratica pittorica riflette un processo intimo focalizzato sia sul corpo, nello specifico sull’autoritratto, che su dettagli e oggetti di uso comune. L’autrice lavora a partire da una relazione intima con ciò che la circonda, con le cose che abitano la vita quotidiana senza apparente importanza, ma che in realtà sono cariche di senso. Oggetti raccolti, superfici toccate, luoghi vissuti come estensioni della presenza e quindi come cimeli di memorie. Questi frammenti vengono isolati dal loro contesto creando un effetto di sospensione e di mistero. Un iperrealismo attento alla texture, alla superficie e inserito all’interno di una composizione essenziale. L’interesse per la materia è evidente nell’estrema perizia con cui vengono resi, ad esempio, i tessuti oi capelli. Nelle sue opere non viene mai mostrato il volto, se non marginalmente, ma solo dettagli. Esse sono realizzate con la tecnica ad olio su tela, con colori molto vivaci oa tinte “alterate”, ma sempre sobrie e raffinate. Tra le prime mostre a cui è stata invitata a partecipare si segnalano la terza edizione di “Supersacca” presso la SACCA gallery di Modica e la mostra “Senza titolo” alle QUAM di Scicli.
Paolo Caldarella nasce a Siracusa nel 2000. Ha frequentato dapprima il liceo artistico Gagini di Siracusa per poi laurearsi nel 2023 in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Catania. Attualmente frequenta il secondo anno del biennio specialistico presso la medesima istituzione. L’artista esplora la relazione tra spazio e figurazione. La sua ricerca ha origine con l’osservazione del corpo e della dimensione in cui esso abita. Le sue opere comunicano lo sconforto e la fragilità dell’essere umano. L’atmosfera appare quietata, ma non necessariamente tranquilla; probabilmente è più giusto parlare di attesa o di riflessione. Nei lavori troviamo un senso di dualità resa sia nelle opere singole che nei dittici. Essa può rappresentare una variazione di movimento o una duplicità di condizione. Le sue opere sono atti meditativi sulla vita e sulla sua caducità. Oltre ad alcune mostre si segnalano le tre finali dello scorso anno in altrettanti premi (Arteam Cup, Morlotti-Imbersago, PremioArte).
Arianna De Stefani nasce nel 1996 a Crema (CR). Si diploma al liceo artistico Munari di Crema e consegue nel 2021 la laurea magistrale in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Dal 2016 al 2021 è assistente presso lo studio dell’artista Aldo Spoldi. Nel 2019/20 è assistente in cattedra del professore di storia dell’arte contemporanea Andrea B. Del Guercio presso l’Accademia di Belle Arti di Brera e fa parte del gruppo artistico Hieron da lui coordinato. La sua è una ricerca sperimentale basata su linguaggi inediti del contemporaneo. Le sue opere denominate “Bi-pinti” sfruttano in maniera innovativa il tessuto a paillettes utilizzato nel settore moda. Il supporto, reversibile, viene dipinto su entrambi i ver¬si permettendo di rappresentare due scene in maniera asincrona, quindi non simultanea, ma correlate fra loro. O anche, per ottenere una commissione di entrambe le scene. L’opera risulta in un certo senso interattivo in quanto può essere modificata dall’intervento del fruitore che, cambiando la direzione dei lustrini, ne decreta la raffigurazione. Ha già esposto in varie città italiane, europee e in Cina.
Lorenzo Gnata nasce a Biella nel 1997. Nel 2022 ha conseguito il diploma accademico di II livello in Pittura presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. La sua ricerca artistica tenta di indagare l’esistenza contemporanea in relazione agli elementi e agli ambienti circostanti, servendosi di suggestioni e metafore per elaborare questioni ben oltre il mero visibile, fra reale e onirico. Libero di oscillare tra figurativo e concettuale, fra pittura e disegno dalla valenza scultorea/installativa. Opere che sondano l’interrelazione tra l’individuo e il cosmo. Tecniche e codici diversi entrano nel dialogo tra di loro. L’origine della sua ricerca artistica è da individuare nella pittura, ma è l’ideazione del disegno con penna 3D a rendere un unicum nel panorama artistico contemporaneo. I suoi “disegni” così si staccano dalla superficie andando a dialogare direttamente con lo spazio. Sue opere sono state esposte presso: Tate Britain (Londra), Palazzo delle Esposizioni (Roma), La Triennale (Milano), Reggia di Venaria (Torino), Fondazione Treccani (Napoli), Fondazione Bevilacqua La Masa (Venezia), ZonArte – Artissima (Torino). Inoltre, è stato finalista a diversi premi. Attualmente vive e lavora a Cossato, in provincia di Biella.
Sergio La Barbera nasce a Palermo nel 1997. Dapprima si diploma al liceo artistico Renato Guttuso di Bagheria. Successivamente consegue il diploma accademico come maestro d’arte al triennio di pittura presso l’Accademia di belle Arti di Palermo e in seguito ottiene il diploma accademico al biennio specialistico in pittura. Con la sua ricerca mette in scena, in maniera bizzarra, la commistione fra realtà, storia e storie. Un crocevia fra epoche diverse da vedere e interpretare anche in chiave allegorica. Ai dipinti focalizzati su personaggi o con dettagli in primo piano, si affiancano raffigurazioni d’insieme che evocano alla memoria le opere e gli artisti di tradizione fiamminga quali Pieter Bruegel, Hieronymus Bosch, Hans Memling, anche se pittoricamente più ruvide e con una visione contemporanea. Arricchite di componenti morali e satirici, per mezzo di piccoli dettagli disseminati qua e là, le opere si dischiudono verso significati non immediatamente decifrabili. Ha all’attivo diverse mostre.
Alice Mattia nasce a Catania nel 2000. Diplomatasi al liceo artistico “Lazzaro” di Catania, nel 2023 si laurea in Pittura (I livello) presso l’Accademia di Belle Arti di Catania con una tesi dal titolo «La pittura nell’epoca dell’intelligenza artificiale» e con relatore il prof. Francesco De Grandi. Attualmente frequenta il secondo anno di Pittura (secondo livello) presso la medesima accademia. La sua attuale ricerca pittorica esplora il tema delle ombre e della trascendenza. Si tratta di figure cariche di movimento, talvolta persino distorte, che si staccano su fondi monocromatici in scala di grigi. Esse si elevano da un contesto materiale a uno spirituale, in una sorta di danza con la propria ombra volta a simboleggiare il passaggio dalla fisicità alla dimensione dell’anima e contribuendo a donare un profondo senso di leggerezza a tutta la scena. L’uso del bianco e nero enfatizza il contrasto tra luce e ombra, tra forma ed essenza. In questo senso le ombre diventano simbolo di ciò che è nascosto e quindi di impercettibile. Fra le mostre all’attivo segnaliamo le ultime due dello scorso anno alla Mucciaccia Gallery project di Roma e al Complesso dell’Annunziata – ex Museo d’arte MAUI a Teano, in collaborazione con la Galleria Studio Legale di Caserta.
Silvia Muscolino nasce a Catania nel 1998. Vive e lavora tra Catania e S. Teresa di Riva (ME). La sua ricerca si muove tra memoria, vissuto e sogno. All’interno di scenari surreali emergono figure di donne, in “patchwork” sfuggenti e in simbiosi con elementi immaginifici e reali. Questi ultimi lavori, contraddistinti da atemporalità, sono il punto d’incontro tra tormenti interiori e il pensiero idilliaco di una vita “perfetta”. Sono il frutto dei rivolgimenti di una giovane donna che si interroga sui problemi dell’adolescenza, sui traumi intergenerazionali, sul rapporto con il cibo o lo smantellamento di tabù sociali. Il quotidiano diventa punto di partenza per una riflessione sulla transitorietà della nostra vita. Ha già esposto in diverse mostre in Italia.
Roberto Orlando nasce a Palermo nel 1996, dove attualmente vive e lavora. Dopo aver conseguito nel 2021 il diploma di II livello in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo, lavora come assistente per diversi artisti visivi (in accademia con Fulvio Di Piazza) e fonda insieme ad altri artisti della sua generazione l’artista run space Parentesi Tonde. Negli ultimi anni Orlando lavora nell’ambito dell’allestimento ed è responsabile della collezione privata Elenk’art. Partecipa a diverse mostre e residenze in Italia. La sua ricerca si focalizza sul rapporto fra essere umano ed essere vegetale e sulle analogie che ne è possibile ravvisare nei contesti più disparati. Le sue opere, frutto di ricerche di archivio, entrano in stretta relazione con gli elementi vegetali, non solo come rimando visivo, ma anche e soprattutto per l’impiego di sostanze provenienti o estrapolate dalle piante. È il caso, ad esempio, della resina di pino utilizzata come base per realizzare due delle opere in mostra. Anche il “contenitore” in queste opere diventa connaturato all’opera stessa. Realizzato personalmente dall’artista con tavole di legno naturale, esso è in rapporto armonico con il contenuto, diventa una finestra sul rapporto simbiotico uomo-natura, (nonché su vecchi mestieri e procedimenti) e fornisce consistenza scultorea all’intera opera. I lavori su tela hanno un rapporto diretto con le opere su carta e raffigurano in maniera stilizzata gli arnesi che venivano utilizzati per l’estrazione della resina. All’attivo diverse mostre tenute in giro per l’Italia.
Sofia Villa nasce a Modica (RG) nel 1999. Attualmente vive e lavora a Empoli (FI). Ha conseguito il diploma accademico di primo livello in Arti Visive indirizzo Pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze e il diploma accademico di secondo livello all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel medesimo indirizzo. Al centro della sua poetica artistica vi è il tema dell’intimità quotidiana, della realtà circostante vista come se guardassimo attraverso lo spioncino di una porta: azioni o dettagli ravvicinati si tramutano in celebrazioni dell’ordinarietà domestica e della “banalità quotidiana”. I dipinti nascono da suggestioni personali verso consuetudini, gesti e piccole cose reputate banali, ma in grado di lasciare spazio all’immaginazione e di coinvolgere nell’intimità quotidiana chi guarda. Siamo talmente assuefatti allo straordinario che paradossalmente troviamo curioso l’ordinario, con i suoi piccoli sprazzi di normalità. Negli ultimi due anni è stata finalista in diversi premi (Arteam Cup, Combat Prize, Premio Mestre di Pittura).
La mostra, con ingresso libero, potrà essere visitata dal martedì al sabato fino al 31 agosto. Gli orari attuali di apertura sono dalle ore 16.30 alle 19.30 più le mattine di martedì, mercoledì e venerdì ore 10.30 – 12.30. Gli orari nel corso della stagione estiva potranno subire variazioni quindi si consiglia di visitare il sito della galleria per eventuali aggiornamenti.