Con la recente pubblicazione del Decreto Legge 30 giugno 2025, n. 95 (Gazzetta Ufficiale n. 149/2025), il Governo ha introdotto importanti novità per il sostegno al reddito delle lavoratrici madri. Per il solo anno 2025, entra in vigore un nuovo “bonus mamme”, che si affianca e in parte compensa lo slittamento di altre misure previste.
Il nuovo Bonus Mamme 2025: beneficiari e importo
La misura approvata il 20 giugno 2025 dal Consiglio dei Ministri prevede un’integrazione economica temporanea a favore di lavoratrici (dipendenti, escluse le domestiche, o autonome) che rientrano in specifiche categorie e hanno un reddito annuo non superiore a 40.000 euro.
Il bonus consiste in una somma pari a 40 euro al mese per ogni mese o frazione di rapporto di lavoro o attività autonoma.
Le categorie di lavoratrici madri che potranno richiederlo sono:
- Madri con due figli, a condizione che il figlio più piccolo non abbia compiuto 10 anni nel mese di riferimento.
- Madri con più di due figli, purché il figlio più piccolo non abbia compiuto 18 anni nel mese di riferimento e non siano coperte da un contratto di lavoro a tempo indeterminato per quel mese (poiché per queste ultime continua a valere la decontribuzione della Manovra 2024).
Le lavoratrici autonome idonee includono quelle iscritte a gestioni previdenziali obbligatorie autonome, casse di previdenza professionali o alla Gestione separata INPS.
Decontribuzione per madri: cosa cambia nel 2025 e 2026
Una delle principali novità introdotte dal DL 95/2025 riguarda il posticipo della decontribuzione parziale per le madri di due figli. Questa misura, inizialmente prevista per il 2025, è stata completamente spostata all’anno 2026.
Di conseguenza, per il 2025, l’unica decontribuzione che rimane in vigore è quella per le madri di tre o più figli titolari di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, come stabilito dalla Manovra di Bilancio 2024. Dal 2026, invece, le previsioni della Legge di Bilancio 2025 (riguardanti la decontribuzione per le madri di due o più figli) entreranno stabilmente in vigore.
Il nuovo “bonus mamme” da 40 euro mensili funge quindi da misura “tampone” per il 2025, per sopperire allo slittamento della decontribuzione per le madri con due figli.
Erogazione del Bonus e aspetti fiscali
Il contributo economico, a carico dell’INPS, verrà corrisposto in un’unica soluzione nel mese di dicembre 2025, in sede di liquidazione della mensilità del medesimo mese. L’importo complessivo sarà calcolato in relazione ai mesi (o frazioni di mese) di spettanza tra gennaio e novembre 2025.
È importante sottolineare che il bonus:
- Non è imponibile ai fini fiscali.
- Non concorre alla base imponibile previdenziale.
- Non rileva ai fini della determinazione dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE).
Per le madri con più di due figli, se il più piccolo ha un’età compresa tra i 10 e i 18 anni, la misura è incompatibile con i contratti di lavoro dipendente a tempo indeterminato. In caso di alternanza tra contratti a termine/attività autonoma e rapporti a tempo indeterminato, la prestazione sarà limitata ai mesi in cui non è presente un contratto a tempo indeterminato.
Copertura finanziaria e prossimi passi
L’INPS sarà responsabile della gestione amministrativa del bonus, utilizzando le risorse già disponibili. Il decreto prevede una copertura finanziaria di 480 milioni di euro per il 2025 e 13 milioni di euro per il 2026, finanziati in parte dal differimento della decontribuzione e in parte da altre risorse.
L’INPS fornirà a breve indicazioni precise sulle modalità di presentazione della domanda. Le lavoratrici interessate dovranno quindi attendere le istruzioni ufficiali per poter accedere a questo nuovo sostegno.