Il Bollo Auto si prepara a cambiare volto, ma le modifiche riguarderanno, almeno inizialmente, solo le vetture di nuova immatricolazione a partire dal 2026. Un decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri introduce nuove tempistiche di pagamento e una revisione delle regole per i veicoli usati.
Nuove scadenze per le immatricolazioni 2026
La principale novità per le auto immatricolate dal prossimo anno riguarda il pagamento del bollo. Non più entro i tre mesi dalla scadenza precedente, ma entro l’ultimo giorno del mese successivo all’immatricolazione. Il bollo sarà dovuto per l’intero anno, anche se le Regioni – essendo il bollo un tributo regionale – potranno comunque decidere di stabilire scadenze quadrimestrali per alcune specifiche tipologie di veicoli.
Per le auto acquistate prima della fine del 2025, invece, le regole attuali dovrebbero rimanere invariate, con le scadenze quadrimestrali consuete, a meno che le singole Regioni non decidano autonomamente di adeguarsi alle nuove disposizioni.
Va sottolineato che la norma non è ancora legge definitiva. Il testo è stato approvato come schema di decreto legislativo, parte dell’attuazione della delega fiscale su tributi regionali e locali. Attualmente è all’esame delle commissioni parlamentari competenti, il cui parere precederà una possibile seconda lettura del Consiglio dei Ministri per eventuali modifiche.
Novità anche per i veicoli usati: chiarezza nei passaggi di proprietà
Lo schema di decreto legislativo introduce un’innovazione tecnica rilevante per la compravendita di veicoli usati. I soggetti passivi del bollo – ovvero acquirenti, usufruttuari o titolari di una locazione finanziaria – verranno identificati come tali il primo giorno del periodo tributario, anziché l’ultimo giorno utile per il pagamento.
Questa modifica, come spiegato nella relazione tecnica, mira a superare gli inconvenienti legati al passaggio di proprietà di un veicolo nel mese di pagamento, specialmente quando ciò avviene tra diverse regioni. Si intende così eliminare le richieste di rimborso da parte dei contribuenti e i conseguenti contenziosi, uniformando la disciplina a livello nazionale, un obiettivo da tempo auspicato sia dalle Regioni che dagli operatori del settore.