Acate – Il Sindaco di Acate, avv. Giovanni Francesco Fidone, ha inviato in data odierna una nota formale indirizzata a tutti gli attori istituzionali coinvolti nella gestione e nel futuro dell’Aeroporto di Comiso, esprimendo la propria posizione in merito allo stato di abbandono in cui versa lo scalo e sollecitando un’azione immediata e coordinata per il suo rilancio.
Nella comunicazione, Fidone ribadisce la strategicità dell’aeroporto per tutto il Sud Est della Sicilia e chiede investimenti concreti, una nuova governance partecipata, l’attivazione di nuove rotte e un piano industriale serio. Il Sindaco sottolinea la necessità di un’azione corale da parte delle istituzioni locali, regionali e nazionali, invitando anche il Comune di Comiso – socio della società di gestione SAC – a chiarire la propria posizione ufficiale sulle scelte sinora adottate.
Il Sindaco informa, inoltre, che non potrà prendere parte all’incontro previsto per venerdì 30 maggio, di cui ha avuto notizia solo informalmente e per il quale, a 48 ore dall’appuntamento, non risulta pervenuta alcuna convocazione ufficiale. Impegni personali e familiari gli impediranno di essere presente prima del 4 giugno, ma ritiene doveroso ribadire la sua posizione in modo trasparente e determinato, offrendo comunque piena disponibilità al confronto istituzionale nei giorni successivi.
“L’aeroporto di Comiso è un’infrastruttura indispensabile per il futuro della nostra terra, un’opportunità irripetibile per il rilancio economico, sociale e culturale dell’intero Sud Est siciliano. Non possiamo più permettere che venga sacrificato. È il momento di unirci, senza divisioni né tatticismi, per difendere con tenacia e senso di responsabilità un patrimonio che appartiene a tutti noi.
E, all’uopo, ho formulato anche alcune proposte tecniche, partendo dal dissenso formale da manifestare in seno all’assemblea dei soci di Sac, sino alle audizioni all’Ars. Per vincere questa battaglia, la politica, le istituzioni e la società civile devono camminare insieme. Non vedo altre alternative”, scrive Fidone.