Ragusa – Mentre il Comune di Ragusa, attraverso un protocollo d’intesa con l’ASP e le associazioni animaliste, avvia un modello di gestione condivisa per il controllo del randagismo, la VI Commissione dell’Assemblea Regionale Siciliana approva un disegno di legge che rischia di favorire la proliferazione degli animali vaganti, segnando un pericoloso passo indietro di almeno trent’anni.
L’ex Assessore Andrea Distefano in collaborazione con l’assessore di Vittoria, Cesare Campailla, in rappresentanza dei comitati della città di Ragusa e Vittoria di Sud Chiama Nord esprimono profonda preoccupazione per le conseguenze che il testo, se approvato definitivamente, potrebbe avere sul benessere degli animali e sulla gestione della lotta al randagismo, con un impatto negativo anche sulle casse pubbliche.
Il DDL, infatti, presenta numerose criticità che potrebbero aggravare la situazione anziché risolverla. Tra i punti più contestati:
- Stop alla sterilizzazione dei gatti liberi, con il conseguente aumento esponenziale del randagismo felino.
- Esclusione delle associazioni di volontariato dalla gestione dei canili, riducendo le opportunità di adozione e tutela degli animali.
- Divieto di reimmissione sul territorio dei cani sterilizzati, eliminando una pratica etica ed efficace nella gestione del randagismo.
- Limitazioni all’affido degli animali ai segnalanti, scoraggiando il coinvolgimento attivo della cittadinanza.
Queste misure rischiano di vanificare anni di lavoro sul campo da parte delle associazioni di volontariato, penalizzando gli animali e aumentando i costi a carico delle amministrazioni pubbliche.
È inaccettabile che un tema così delicato venga affrontato senza il coinvolgimento diretto delle associazioni, delle ASP e dei Comuni, da sempre in prima linea nella lotta al randagismo. Il disegno di legge appare scollegato dalle reali necessità del territorio e rischia di trasformare il randagismo in un’emergenza fuori controllo.
Sud Chiama Nord Ragusa chiede con forza la sospensione immediata del disegno di legge e invita il Governo regionale a rivedere il testo, garantendo il coinvolgimento attivo delle associazioni animaliste, delle ASP e dei cittadini.
La tutela degli animali non può restare un principio astratto, ma deve tradursi in politiche concrete che favoriscano la collaborazione tra istituzioni e società civile. Solo attraverso una rete strutturata e partecipata sarà possibile affrontare in modo efficace il randagismo, garantendo il benessere degli animali e il rispetto delle normative in materia di tutela animale.