I 70 Aanni della Federazione italiana Cineclub (FEDIC)
Tra gli autori citati i filmaker ragusani Turi Occhipinti e Tano Scollo per il corto Lamiantu con Marcello Perracchi protagonista indimenticato
Festeggia gli oltre settanta anni di attività, la FEDIC (Federazione Italiana dei Cineclub), e lo fa rendendo disponibili, dalla scorsa settimana, sul canale Mi Ricordo – L’Archivio di tutti, la playlist FEDIC-70 anni di cinema, composta da 70 cortometraggi di autori aderenti, conservati e digitalizzati dal CSC (centro sperimentale cinematografia)-Archivio Nazionale Cinema Impresa. E, per quel che riguarda il nostro territorio, citando, tra i suoi autori, i cineasti ragusani Turi Occhipinti e Tano Scollo, i cui nomi sono stati ripresi, insieme a molti altri, da testate nazionali (Corriere della sera, La stampa, Rai cultura per citarne solo alcune) che hanno dedicato articoli all’evento.
La playlist, che sarà implementata nei prossimi mesi, propone titoli di fiction e documentari di impegno civile, di critica sociale, di osservazione della realtà, come quelle di Giampaolo Bernagozzi, Nino Giansiracusa, Renato Dall’Ara, Adriano Asti, Luigi Mochi, Francesco Tarabella e del duo Gabriele Candiolo – Alfredo Moreschi; non mancano opere narrative, spesso poetiche, come quelle di Paolo Capoferri, Piero Livi, Mino Crocè e Nino Rizzotti, ma anche di Massimo Sani, Giuseppe Ferrara e Franco Piavoli, che si sono poi affermati come autori cinematografici e televisivi. Un impegno che si riscontra anche nella sperimentazione di nuove forme espressive, la cui maggiore esecuzione è rappresentata da Tito Spini e anche, per quanto riguarda il cinema d’animazione, da Bruno Bozzetto e Nedo Zanotti. Non mancano opere recenti capaci di offrire uno sguardo acuto sul nuovo millennio, tra queste ricordiamo i film di Enrico Mengotti, Turi Occhipinti – Gaetano Scollo (Lamiantu), Rocco Olivieri – Vincenzo Cirillo, e Franco Bigini, Giorgio Ricci, Giorgio Sabbatini e Beppe Rizzo che rende omaggio a Totò.
Riguardo ai settanta cortometraggi resi disponibili, sono opere che fanno parte della storia della FEDIC, un’Associazione Culturale nata nel 1949 a Montecatini Terme, e realizzate da registi il cui contributo rilevante è servito a promuovere il superamento dell’etichetta di cinema amatoriale, per arrivare ad affermare quello di cinema indipendente. Si tratta di una produzione filmica sensibile, che interpreta e riflette sui problemi contemporanei, capace di stimolare la ricerca delle possibilità espressive del linguaggio cinematografico: un cinema all’insegna della libertà creativa e produttiva, nato dall’impegno di autori responsabili delle loro opere, per l’intero percorso progettuale che va dall’ideazione al prodotto finito. Insomma, testimonianze, tracce interessanti, da leggere nel loro insieme, per aggiungere un punto di vista nuovo sul Paese. Uno sguardo che completa quello offerto dal cinema d’impresa, di famiglia e religioso conservato, digitalizzato e reso disponibile dall’Archivio Nazionale Cinema Impresa sui propri canali: Youtube CinemaimpresaTv, Documentalia e Mi ricordo-l’archivio di tutti.
Cinemaimpresatv, con oltre 7 milioni di visualizzazioni, è la testimonianza dell’interesse crescente per materiali di repertorio poco o per nulla conosciuti. Tornando alla playlist Fedic-70 anni di cinema, è il momento finale di un lungo lavoro di archiviazione, selezione e digitalizzazione, curato da Mariangela Michieletto con la collaborazione tecnica di Diego Pozzato e Ilaria Magni. Parte delle opere sono state restaurate digitalmente nel laboratorio dell’Archivio Nazionale Cinema Impresa con il contributo di Giorgio Sabbatini, regista e presidente del Cineclub FEDIC Piemonte, nonché componente insieme a Giorgio Ricci del Comitato Scientifico Cineteca FEDIC presieduto dal critico e storico del cinema Paolo Micalizzi. Il fondo FEDIC, composto da 5442 audiovisivi, è stato depositato nell’Archivio di Ivrea nel 2017. Infine, qualche cenno relativo ai due autori ragusani citati, Turi Occhipinti e Tano Scollo e alle loro battaglie contro il demone dell’amianto trasfigurate poi nel corto ‘Lamiantu’ che continua a ricevere riconoscimenti dappertutto,di cui l’ultimo in ordine di tempo, la proiezione alla 75.
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia del 2018 nell’ambito 23° forum Fedic “il futuro del corto d’autore”. Stessa tematica dell’amianto assassino anche nella pièce teatrale ‘Eternity’ che nella messa in scena del 2012 vede protagonista, insieme a Silvia Scuderi, l’indimenticato Marcello Perracchio, protagonista anche de Lamiantu, e in quella del 2017, sempre con la Scuderi, l’attore Filippo Luna, e sempre per la regia di Claudia Puglisi. Nella lista delle opere dei due autori cinematografici ragusani anche il paesino di Monterosso, protagonista assoluto del corto “Cibo,Amore,Identità”, presentato nell’agosto 2015 in una delle istituzioni storiche di Milano, la Società Umanitaria, nell’ambito del Fuori Expo, grazie alla rassegna organizzata dal 66° Montecatini International Short Film Festival (MISFF). La stessa Monterosso presente, con la giornata di apertura della festa di San Giovanni Battista, anche nella prima scena del film “Redemption for a lost soul” del regista messicano Roberto Valdes, di cui sono autori Turi Occhipinti e Gaetano Scollo mentre Emanuele Cavarra ne ha curato la sceneggiatura con lo stesso Valdès. Sempre nel paesino montano ibleo, con il patrocinio del locale Comune, ad agosto 2019 i due realizzano ancora un cortometraggio dal titolo” Oltre il tempo” sulla storia rivisitata del Barone di Canalazzo, lavoro realizzato in collaborazione tra Sentieriblei e il Cine amatori Apuana di Carrara. Altra opera dei due filmaker iblei, il documentario Fantastiche presenze, girato sulla attività di composizione tipografica del libro omonimo di Gaetano G. Cosentini, un prezioso volume nato dalla collaborazione con ELLE DUE Editore in Ragusa. Volume prezioso per vari motivi, a cominciare dalla sua realizzazione completamente a mano e che ha richiesto ben 5 mesi di lavoro. Quindi carta speciale, rilegatura rigorosamente a mano, copertina in tela, composizione a singoli caratteri di piombo, alla maniera tradizionale della vecchia arte tipografica. E, a coronamento del tutto, la stampa effettuata con una macchina tipografica del 1895, tenuta religiosamente in ottimo stato di conservazione e funzionamento e che in questa splendida occasione ha dato il meglio di sé. (daniele distefano)