Roma, 8 ago. – Il ministro dell'Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, e la ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, hanno inviato a Bruxelles la lettera con cui il governo italiano richiede formalmente l'attivazione di Sure, lo strumento messo in campo dalla Commissione europea per mitigare i rischi di disoccupazione dovuti all'emergenza Covid-19. Ne dà notizia una nota.
Nella missiva, indirizzata ai commissari Dombrovskis, Gentiloni, Schmit e Hahn, il governo italiano chiede di poter accedere alle risorse di Sure nella misura di 28.492 milioni di euro, “un importo giustificato dalle misure che sono state messe in campo per tutelare i redditi dei lavoratori durante la crisi come indicato nella tabella di segnalazione e nella valutazione provvisoria della loro ammissibilità da parte dei servizi competenti della Commissione”.
“L'economia italiana – scrivono Gualtieri e Catalfo – è stata gravemente colpita dalle misure di blocco introdotte dalla fine di febbraio, molto efficaci nel contenere la diffusione del virus ma con un forte impatto negativo sull'economia e sul sistema sociale. Una situazione che terrà la produzione al di sotto dei livelli normali per un po' di tempo, con gravi rischi di disoccupazione. Di conseguenza – aggiungono i ministri – il governo sta cercando di prolungare le misure di sostegno che scadranno alla fine del mese”.
La lettera di richiesta di attivazione di Sure è accompagnata da un allegato che riassume sinteticamente le informazioni sulle spese effettive e programmate relative alle misure ammissibili al sostegno finanziario della Commissione, con particolare riferimento alle misure decise dal governo nei decreti legge 18/2020, 27/2020 e 34/2020 volte a tutelare i dipendenti e i lavoratori autonomi.
Concludendo la lettera, Catalfo e Gualtieri sottolineano come la rapida attivazione di Sure rappresenti un esempio positivo di solidarietà tra gli Stati membri e a favore dei lavoratori europei e si impegnano a proseguire il dialogo sulla risposta dell'Italia alla crisi e sulle politiche appropriate “a sostegno dei lavoratori e del benessere della popolazione in generale”.