Ragusa – “Non volevamo aggiungere altro al documento congiunto dei consiglieri comunali PD e 5 Stelle, ritenuto esaustivo delle istanze della città”. Roba da non crederci. Questa affermazione proviene dal direttivo di Territorio, Michele Tasca, segretario cittadino, vicesegretario Emanuele Distefano e presidente Andrea Battaglia, che a scanso di equivoci aggiungono “le valutazioni espresse ci hanno trovato del tutto in accordo con le posizioni che sono quelle di ampia parte della città”. Il riferimento è alla nota congiunta di un paio di giorni fa con cui i gruppi consiliari democratico e pentastellato avevano definito la situazione dell’amministrazione cittadina “di stallo preoccupante, con una ripartenza resa più difficile da obiettive condizioni di immobilismo” e addirittura avevano proposto un governo di salute pubblica”.
E ora Territorio riprende i contenuti del documento rosso-giallo anche alla luce della replica che ne era seguita da parte del sindaco Cassì, definita “una ‘non risposta’ a una nota che, di tutta evidenza, non voleva essere di sterile opposizione politica”. Secondo il movimento civico che si rifà a Nello Dipasquale infatti “sollecitare l’ormai acclarato, nella definizione, ‘cambio di passo’ nell’amministrazione della città è solo l’auspicio diffuso nell’interesse della cosa pubblica, soffermarsi sulla novità di un ‘abbraccio incoerente’ fra le due maggiori forze di opposizione vuole dire derubricare a sterile operazione politica il bisogno dilagante di ‘svegliare la città’.
E per chi non credesse ancora alle proprie orecchie (o ai propri occhi), Territorio arriva ad affermare “al netto di sterili polemiche, le precedenti amministrazioni (ma quali, quelle di Dipasquale, oppure quella grillina n.d.r.) hanno lasciato un notevole substrato per poter coltivare un nuovo patrimonio di infrastrutture e iniziative che, unite ai patrimoni classici della città, la vedrebbero in vantaggio per una ripartenza che possa ridare slancio all’economia e al lavoro”. Poi, per sgomberare il campo da qualsiasi equivoco o dubbio, arriva una proposta molto chiara ”auspichiamo una strategia comune delle minoranze consiliari, nel pieno mantenimento e rispetto delle singole identità, per una azione che, a questo punto, non deve essere e non può essere solo di opposizione ma, con il coinvolgimento delle componenti politiche, sindacali, produttive e culturali, e della gente comune, deve pretendere un coinvolgimento, ancorché solo consultivo, per il governo della città per il quale l’attuale amministrazione ha dimostrato, finora, di non avere il passo ottimale per le esigenze più evidenti”.
Perchè, secondo Territorio, il problema ha a che fare con una ipotesi di futuro della città, in quanto “ci sono settori diversi dell’amministrazione che richiedono, come abbiamo già avuto modo di sottolineare, una chiara inversione di tendenza per l’approccio alle dinamiche necessarie per interventi concreti e funzionali, condividiamo, altresì, che l’azione troppo lenta, fin qui condotta, non consentirà il completamento di lavori e iniziative che eventualmente l’amministrazione fosse in gradi di avviare, per cui si corre il rischio che un nuovo sindaco della città possa non condividere opere e iniziative che potrebbero essere destinate a restare come grandi incompiute, con danni notevolissimi economici e di immagine per la città”.
Ed infine la conclusione “a questo punto, con il pieno sostegno all’azione intrapresa dalle forze di minoranza che hanno a cuore le sorti di Ragusa, non possiamo che attendere l’annunciato ‘bilancio’ dei primi due anni, dall’esito del quale il Sindaco potrebbe trarre le dovute conclusioni di una esperienza che lo ha visto calarsi nel ruolo con enormi difficoltà politiche che non ha voluto risolvere con l’aiuto delle forze sane e vive della città che, più volte, hanno manifestato la disponibilità a contribuire concretamente per il bene della comunità”. (da.di.)