E’ stato un grande successo, domenica pomeriggio, al Leader di via Fieramosca, l’ultimo appuntamento del cartellone invernale del Piccolo Teatro Popolare di Ragusa che ha riproposto la commedia in due atti di Aldo De Benedetti dal titolo “Da giovedì a giovedì”. “Abbiamo chiuso – dice il regista Antonino Marù – Villa dei Salici, teatro di “Sinceramente bugiardi”, la commedia che abbiamo portato in scena per la prima volta in questa stagione. E poi anche la casa dell’avvocato Paolo Guarneri, luogo in cui si svolge “Da giovedì a giovedì”. È come chiudere la casa a mare per fare rientro in città.
Ora ci dedichiamo al nuovo lavoro che speriamo di portare in scena a novembre. Il consiglio che possiamo dare a chi è venuto a trovarci e anche a chi non lo ha fatto è uno solo: ricordate sempre di conservare due angoli nel cuore. Uno per il divertimento, l’altro per la felicità”.Domenica scorsa è stata proposta la commedia di De Benedetti che ha raccontato, con ironia e malinconia, la vicenda di una coppia borghese tipica degli anni Sessanta. Tra i presenti anche Giuseppina Pavone, presidente della consulta femminile del Comune. Che recensisce così la pièce. “Lui, l’avvocato Paolo Guarneri (Gianni Ancione), dedito al lavoro – scrive Pavone – poco si cura della moglie Adriana (Loredana Gurrieri), la quale passa le giornate dedicandosi alla lettura, alla moda, allo shopping, al cinema e ha tutto il tempo per dare spazio alla fantasia; il suo inguaribile romanticismo le fa sognare un amore appassionato e travolgente che, però, non trova riscontro nel marito, restio a qualsiasi stimolo che lo distragga dal suo lavoro.
Così, l’ingenua Adriana, influenzata dai discorsi della madre Letizia (Luisa Corallo), donna vivace, libera nel pensiero e nelle azioni, si concede la libertà di incontrare, all’insaputa di tutti, un garbato corteggiatore che, senza superare i limiti del lecito, le fa gustare quell’atmosfera romantica che è abituata a vivere nei sogni, anche quelli ad occhi aperti. Ma è sufficiente un imprevisto rientro del marito da un mancato viaggio per sollevare un polverone di sospetti che lo spingono ad assumere l’investigatore privato Trombi (Pippo Dipasquale), personaggio originale e a tratti grottesco, il quale affida il caso al suo collaboratore Tito (Armando Cappuzzello).
Da qui un susseguirsi di equivoci, malintesi e colpi di scena, per i quali prezioso filo conduttore sembra essere la simpaticissima cameriera Adele (Federica Bisceglia), che si gestisce con disinvoltura tra un imprevisto e l’altro. Il finale, a dir poco sorprendente e inimmaginabile, lascia lo spettatore sbalordito, in dubbio se è realtà o fa parte ancora del sogno della tenera Adriana. Quale messaggio possiamo trarre da questo lavoro? Penso che sia uno solo: Paolo e Adriana si amano, ma l’amore è come un tenero virgulto che deve essere nutrito con cure e attenzioni, non va mai dato per scontato. La narrazione si svolge con vivacità, avanza spedita senza incertezze e titubanze nei dialoghi, nei gesti, nelle espressioni e nei toni di voce, sempre adeguati alle situazioni, dando senso e corpo ad una interpretazione di ottimo livello. Merito senz’altro dei bravissimi attori, ma ancor di più, mi sia concesso, della eccellente regia di Antonino Marù che, da ottimo psicologo qual è, ha costruito con grande competenza l’atmosfera perfetta e ha modellato adeguatamente i caratteri delle prestazioni recitative dei protagonisti tutti”.