La Chiesa Cattolica celebra oggi la festa di Santo Stefano. Una ricorrenza in onore del primo protomartire cristiano che si celebra subito dopo il giorno di Natale per rendere ancora più solenne questa importante festività. Non tutti però hanno la possibilità di festeggiarla perchè impegnati nel lavoro.
E’ risaputo che ci sono delle attività che non possono fermarsi nemmeno nelle feste più importanti, ma è solo da qualche anno che tra queste, rientrano anche i lavoratori del settore commercio. Era il 2012 quando per la prima volta proprio da Modica partì quella che venne definita "la protesta delle commesse", scaturita dalla decisione di far aprire i negozi ed i centri commerciali anche il 26 dicembre, festa di S. Stefano. In quella occasione i commessi costituirono il movimento "Domenica No Grazie" Sicilia per dire no alle liberalizzazioni adottate dal Governo nazionale che li “costringeva" a lavorare tutti i giorni dell’anno. Aprire i centri commerciali e di conseguenza anche numerosi altri negozi, solo per offrire alla clientela un posto dove passeggiare, veniva ritenuto superfluo e inutile.
E invece da allora nulla è cambiato e la categoria sembra ormai essersi rassegnata. In questi anni alcuni Vescovi e Sindaci, hanno solidarizzato verso gli operatori, ma ad oggi nessun passo indietro e’ stato fatto. Nessun passo indietro nemmeno dal Governo nazionale che negli ultimi mesi ha fatto numerosi annunci, ma nessun provvedimento concreto fino ad oggi. Sulle mancate promesse è intervenuto anche il presidente della Conferenza Episcopale italiana Gualtiero Bossetti che al vicepremier Luigi Di Maio chiede cosa si sia fatto sulla chiusura dei negozi nei giorni festivi, ricordando che per tutti i cristiani la domenica rimane il giorno del Signore e per tutti i cittadini il giorno del meritato riposo.
In alcune regioni italiane come la Toscana è stato proclamato lo sciopero del commercio per le feste di Natale, Santo Stefano e Capodanno. I sindacati e i lavoratori chiedono la modifica della Legge Monti con l’individuazione delle Festività con l’obbligo di chiusure per tutti e la reintroduzione della chiusura per le domeniche perchè il commercio non è un servizio essenziale.