Nell’ambito della verifica dei Piani di emergenza esterna degli stabilimenti a rischio di incidente martedì si è svolta una esercitazione di Protezione Civile per “posti di comando” volta a testare l’efficacia del Piano di Emergenza Esterno dello stabilimento Milana Carburanti s.r.l., con sede in Ispica.
L’iniziativa rientra nel programma di sperimentazione dei Piani di Emergenza Esterna di tutti gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante esistenti in provincia, avviato dalla Prefettura con l’ausilio dei soggetti coinvolti nell’attuazione delle misure, ed è rivolto a verificare la funzionalità degli strumenti di pianificazione esistenti nonché a revisionare, se del caso, le informazioni e migliorare le strategie operative. L’esercitazione, preceduta dalla formazione di un documento di impianto che ha simulato uno scenario incidentale puntuale e dettagliato, ha coinvolto, tra gli altri, le sale operative dei Vigili del Fuoco, del 118, del Dipartimento regionale della Protezione Civile, dei Carabinieri, della Polizia Stradale, del Libero Consorzio Comunale, dell’ASP e dell’ARPA nonché il Centro Operativo Comunale (COC) di Ispica.
La simulazione ha avuto inizio alle ore 10,00 con la segnalazione, da parte del gestore dello stabilimento, dell’evento incidentale, costituito nell’occasione da un’esplosione di nubi di vapore causata da una perdita di sostanza GPL, e con la conseguente attivazione del Piano di Emergenza Interno (PEI) e subito dopo, sulla scorta della gravità dell’incidente, anche del Piano di emergenza Esterno (PEE). Nel corso della sperimentazione è stata testata, in particolare, l’attivazione del Centro Coordinamento Soccorsi (CCS) che, effettivamente riunitosi in Prefettura, ha costituto la cabina di regia delle operazioni che hanno avuto termine alle ore 12,30, rispettando la tempistica programmata.
L’esercitazione ha consentito l’attivazione e la verifica della funzionalità dell’intera rete di comunicazioni con la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti nonché il controllo sulle principali operazioni di intervento, tra le quali l’attivazione dei “cancelli” per regolamentare l’accesso nell’area e la risposta del sistema di emergenza sanitaria. Al termine dell’esercitazione si è svolta la c.d. fase di debriefing per la verifica e l’emersione delle criticità e l’adozione dei conseguenti rimedi operativi.