La notifica da parte del Comune di Ragusa di accertamenti tributari Tares-Tari ai titolari di imprese artigiane e commerciali operative sul territorio cittadino sembra rappresentare un ulteriore colpo di grazia aggravando la precaria situazione economica delle stesse.
Si tratta, interviene il consigliere comunale del Pd Mario D’Asta, che ha già sollevata la questione in aula, “di accertamenti tributari per il pagamento della tassa sui rifiuti riferita alle aree scoperte di pertinenza relativi agli anni compresi tra il 2013 e il 2017. In complessivo, dunque una richiesta pesante che, già da tempo, sta creando una grave situazione di allarme e malessere tra le centinaia e centinaia di imprese presenti in città. Stiamo parlando di richieste esose di pagamenti da parte dell’amministrazione comunale che rischiano di mettere in ginocchio il tessuto imprenditoriale della città. Ecco perché ho raccolto il grido di allarme della Cna e mi faccio portavoce delle loro esigenze.
C’è la necessità di trovare una soluzione differente rispetto all’applicazione di una tassa ritenuta esosa ed iniqua”. Per di più, aggiunge l’esponente dem, “stiamo parlando del pagamento della tassa rifiuti sulle aree scoperte di pertinenza che dovrebbe essere regolamentata con modalità completamente differenti. E’ fin troppo evidente che richiedere un simile esborso alle piccole e medie imprese operanti sul nostro territorio in un periodo critico come quello attuale, significa rischiare di comprometterne la possibilità di ripresa e di rilancio”.
Infine D’asta, si augura che “l’amministrazione comunale, a cui facciamo appello su tale questione, intenda affrontare la questione di petto incontrando i rappresentanti delle associazioni di categoria con cui concordare azioni di fuoriuscita da situazioni complesse che, certo, non consentono al comparto di garantire gli stimoli adeguati al fine di riavviare le attività al meglio della propria condizione operativa”. E conclude assicurando che, come presidente della Commissione Trasparenza, ha intenzione di convocarla in tempi stretti anche perché è già arrivata in proposito una richiesta da parte della Uil-Adoc (l’associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori) coinvolgendo inoltre tutte quelle associazioni e quelle categorie che vogliono dare un contributo. (da.di.)