E’ una vera e propria ‘certificazione’ antifascista ed antirazzista quella che il consigliere del Pd Mario D’Asta propone per “tutte le associazioni che intrattengono rapporti di qualunque tipo con l’ente di palazzo dell’Aquila”.
La proposta viene così articolata “allestire un regolamento, dopo apposito confronto con i rappresentanti delle associazioni e delle organizzazioni sindacali, per far sì che tutte le associazioni che intrattengono rapporti di qualunque tipo con l’ente di palazzo dell’Aquila sottoscrivano un documento in cui si attesta di riconoscersi nella democrazia costituzionale, ripudiando il fascismo e la xenofobia, e di non propugnare la violenza come forma di lotta politica”. D’Asta ricorda che “in altri Comuni d’Italia hanno già attuato o stanno valutando di attuare questa misura che consente di predisporre una sorta di bollino "antifascista e antirazzista" che avrà valore anche per quelle associazioni che intendono prendere in affidamento un immobile comunale, che vogliono indire una manifestazione sul suolo pubblico, oppure intendono chiedere al Comune il patrocinio o il finanziamento di iniziative.
Ma non solo perché la dichiarazione dovrà essere firmata anche dalle associazioni che si propongono di gestire un bene pubblico, come ad esempio un impianto sportivo. L’esigenza di attivare un regolamento del genere cade in un momento storico molto preciso considerato che si nota con sempre maggiore frequenza la passività con cui le istituzioni reagiscono al moltiplicarsi di iniziative e manifestazioni che fanno chiaramente riferimento all’ideologia fascista o che propugnano ideali razzisti e xenofobi”. Ma l’attivismo del consigliere D’Asta in questi ultimi giorni ha riguardato anche altri aspetti della vita locale. Per esempio ha annunciato la presentazione di un ordine del giorno consiliare, nella prima seduta utile del consesso cittadino sulla spinosa questione del futuro dei lavoratori del Corfilac (il consorzio per la ricerca della filiera lattiero-casearia) per i quali si teme la decurtazione del 30% del monte ore lavorativo con conseguente diminuzione degli stipendi.
Osserva D’Asta “il Comune di Ragusa, che già ha fatto parecchio per il Corfilac, si faccia promotore di un ragionamento complessivo per assicurare le necessarie misure a vantaggio del personale. Si tratterebbe per l’amministrazione comunale di impegnarsi oltre le proprie competenze istituzionali per avviare un ragionamento politico complessivo che garantisca le dovute tutele a un centro di eccellenza, a chi ci lavora e a chi usufruisce dei servizi. In realtà il Comune di Ragusa si è già adoperato parecchio per il Corfilac, impegnando somme maggiori rispetto a quelle dovute, proprio per garantire e tutelare i lavoratori. Occorre, però, guardare oltre. E, in attesa della scadenza del 30 novembre, è indispensabile fare il possibile, sul piano politico e della contrattazione istituzionale, per ottenere le risposte dovute”.
E nei giorni precedenti lo stesso D’Asta aveva incassato, con molta soddisfazione, l’approvazione all’unanimità, da parte del consiglio comunale, di un suo ordine del giorno per l’istituzione, presso il Comune, della figura del ‘disability manager’. Spiega l’esponente consiliare dem “si tratta di una figura innovativa punto di riferimento per i diversamente abili. Con questo ordine del giorno si intende impegnare il sindaco e gli assessori competenti ad individuare in una figura di comprovata esperienza e competenza la funzione del disability manager, mettendole a disposizione le risorse necessarie per espletare il suo ruolo, compatibilmente con i fondi disponibili. Adesso l’Amministrazione comunale si adoperi per creare le basi che garantiscano l’attivazione di una figura innovativa, al passo con i tempi, in grado di dare risposte ad un mondo spesso messo ai margini.
Sostengo che quel mondo, con il disability manager, può trovare un punto di riferimento virtuoso destinato a giocare un ruolo centrale per tantissime famiglie. Ecco perché è opportuno fare presto affinché anche nella nostra città si attivi un segnale di civiltà in grado di far compiere un passo in avanti incredibilmente significativo e fondamentale. Ragusa merita di potere contare sul disability manager, che dovrà vedersi attribuire le funzioni e le attività utili al perseguimento di tutta una serie di obiettivi. Tra questi vigilare affinché l’attività degli uffici comunali rispetti la convenzione Onu sul diritto alle persone con disabilità; supervisionare le politiche del territorio in maniera trasversale: accessibilità, politiche sociali, politiche per la casa, mobilità, inclusione scolastica ed inserimento lavorativo; collaborare con tutte le figure istituzionali nella pianificazione delle varie progettualità; assicurare ai cittadini con disabilità e all’associazionismo ed al privato sociale, un riferimento facilmente riconoscibile e agevolmente interpellabile sulle questioni della piena partecipazione e integrazione sociale, con particolare riferimento al tema del superamento delle barriere architettoniche sensoriali e culturali; e altri ancora”. (da.di.)