Fervono i preparativi e cresce l’attesa alla parrocchia Sacro Cuore (ex Gesuiti) di Ragusa per la festa di San Martino, che si terrà sabato 10 novembre prossimo a partire dalle 17. E’ questo il modo con cui il parroco Don Marco Diara intende ricordare le celebrazioni autunnali più attese, quelle legate al santo vescovo di Tours che con il dono del mantello fece fiorire l’estate.
“Un appuntamento – afferma il parroco – che mira a coinvolgere tutti i parrocchiani, i componenti della comunità, piccoli e meno piccoli, con una serie di iniziative particolari. Alle 17, infatti, sul sagrato della chiesa, ci sarà l’animazione con i gonfiabili per tutti i bambini e i ragazzi. Alle 20,30, poi, nel salone parrocchiale, è in programma la cena comunitaria che sarà caratterizzata dalla degustazione di panini con salsiccia e frittelle calde, ingredienti tipici di tutti i momenti gastronomici che si tengono in questo periodo. La serata, poi, proseguirà con i balli di gruppo che saranno coordinati da Erika Brullo per altri momenti di sana allegria”. Insomma, prosegue Don Marco “un’altra iniziativa, tra quelle in programma durante l’anno, che vogliamo possa entrare di diritto nel novero delle serate tradizionali, così come già accaduto per ulteriori momenti che caratterizzano altre fasi dell’anno.
Diciamo che tutto viene più semplice grazie alla comunità che mi sta seguendo e che è contenta di potere animare queste riunioni che non servono solo al divertimento ma rappresentano un aspetto fondamentale per l’aggregazione. Sono convinto che iniziative del genere, sviluppate nel corso dei mesi, ci consentiranno di richiamare ancora più persone oltre a quelle che già orbitano in seno alla parrocchia e di fare in modo che la comunità possa crescere. Quindi, festeggeremo San Martino nella maniera più tradizionale possibile, così come merita”.
Del resto una prova generale della festa di San Martino c’era già stata con la serata del 31 ottobre, una alternativa parrocchiale ad altri tipi di festeggiamenti non propriamente tradizionali, che aveva visto una cena comunitaria che aveva imbandito la tavola con cibi preparati e portati dai membri della comunità parrocchiale (tutti buonissimi, in particolare i dolci) e che si era conclusa con i balli guidati dalla instancabile maestra di ballo Erika. (danieledistefano)