L’assunzione, a tempo determinato, di due dirigenti e di un impiegato amministrativo, al Comune di Ragusa, non è assolutamente piaciuta al partito democratico che esterna le sue obiezioni e presenta una interrogazione.
Ma vediamo i fatti, cominciando dalla nota stampa di Palazzo dell’Aquila in cui si comunica che “si è concluso l’iter amministrativo che ha fatto seguito all’avviso di selezione pubblica per l’assunzione a tempo determinato del Dirigente dei Servizi finanziari e contabili, del Dirigente Amministrativo/Tributario e di un collaboratore esterno istruttore amministrativo – Cat. C – addetto alla cura dei rapporti con gli organi istituzionali e politici”. Resi naturalmente noti anche i nomi degli assunti, ovvero nel ruolo di Dirigente dei servizi finanziari e contabili, per tre anni, prorogabile e comunque non oltre la scadenza del mandato del Sindaco, il dott. Giuseppe Sulsenti, esperto in materie economico-finanziarie, con precedenti incarichi dirigenziali in Comuni siciliani e particolari specializzazioni professionali, mentre il Dirigente del Settore Tributi, sempre per la durata di tre anni, prorogabile e comunque non oltre la scadenza del mandato del sindaco, sarà invece il dott. Francesco Scrofani, che ha ricoperto tale ruolo all’interno dello stesso settore (ai tempi dell’amministrazione pentastellata Piccitto, n.d.r.), sempre con contratto a tempo determinato, assicurando una continuità gestionale in un settore nevralgico dell’Ente.
Infine il sig. Nunzio Basile è stato assunto, a conclusione del procedimento inerente l’avviso pubblico per l’assunzione a tempo determinato di un collaboratore esterno, Istruttore amministrativo, Categoria C, alle dirette dipendenze del Capo della civica amministrazione, per anni uno, decorrenti dal 1° novembre, con possibilità di rinnovo e comunque non oltre la scadenza del mandato del sindaco. E qui si innesca subito la polemica del Partito democratico, per il quale intervengono il segretario cittadino Peppe Calabrese e il capogruppo consiliare Mario Chiavola che sulla vicenda aveva già precedentemente messo le mani avanti presentando un’interrogazione, alla quale i due sottolineano che non è stata data risposta e per di più ironizzano “siamo veramente molto contenti che il nostro sindaco sia un uomo di legge e che sia capace di utilizzare “ad hoc” le norme adattandole alle proprie scelte e non al contrario.
Pazienza se ogni tanto le utilizza in modo conflittuale o se contraddice se stesso ed il proprio indirizzo politico disponendo ed avallando atti e provvedimenti che hanno tutto il sapore delle scelte precostituite e non di quelle di azione amministrativa efficace, efficiente ed economica. Ma delle tre “E” forse si sono dimenticati tutti. Ora è il tempo delle “A” e delle “F”, amici e fedelissimi della politica, che nulla hanno a che vedere con la gestione trasparente ed obiettiva di un ente, che, ricordiamo al sindaco, non è il suo studio professionale, ma una Amministrazione pubblica, che deve rendere conto a tutti delle scelte”.
Dopo questa filippica, e dopo aver doverosamente premesso che ciò non implica “nessun giudizio sui prescelti”, Calabrese e Chiavola spiegano nei dettagli amministrativi e normativi il motivo della loro opposizione a quanto avvenuto, e “del perché, in presenza di posti vacanti, non si fosse effettuato lo scorrimento obbligatorio per legge della vigente e corposa graduatoria di dirigenti economisti già selezionati per titoli ed esami nel 2014, anziché precedere a selezione pubblica per assunzione a tempo determinato (art. 110 Tuel) di n.1 dirigente dei servizi finanziari e contabili e di n.1 dirigente amministrativo/tributario.
Ma anche perchè, a proposito dell’assunzione di un impiegato amministrativo sia stato pubblicato a settembre un avviso di selezione per l’assunzione a tempo pieno e determinato di un istruttore amministrativo, categoria giuridica C, posizione economica "C1" da assegnare alle dirette dipendenze del sindaco ai sensi dell’articolo 90 del Tuel, per “l’esercizio delle funzioni di indirizzo e di controllo loro attribuite dalla legge”. L’avviso pubblico era privo di qualsivoglia requisito di studio, di formazione e/o di particolari meriti se non la previsione di un generico “diploma di maturità”, mentre invece di una selezione e di una valutazione dei candidati molto seria, la scelta avveniva ad “insindacabile giudizio del sindaco”.
Ci chiediamo: ma come? A simpatia? Per la bella presenza? Niente di tutto questo, la scelta (vedi un po’), è ricaduta su di un collaboratore personale del sindaco”. Pertanto Peppe Calabrese e Mario Chiavola concludono “anche su questa vicenda il Pd ha presentato interrogazione al sindaco, chiedendo tra l’altro perché, considerata la genericità dei titoli richiesti ed il profilo professionale non dirigenziale e non direttivo, non si fosse rivolto esclusivamente al personale dell’ente senza aggravio sulle spese del personale. A tutt’oggi, nessuna risposta”.
Ma i due esponenti dem lanciano anche un’altra pietra nello stagno affermando“sull’albo leggiamo: “Approvazione bozza di protocollo tra “Asp di Ragusa e Comune per utilizzare la graduatoria concorsuale vigente per profilo di assistente sociale – cat d1 approvata dalla cessata Ausl 7 di Ragusa”, graduatoria del lontanissimo 2008”. E proseguono “l’amministrazione comunale sostiene che non esistono graduatorie approvate vigenti dalle quali attingere per i profili interessati per cui si trova obbligata ad utilizzare le graduatorie vigenti per concorso a tempo indeterminato anche di altre amministrazioni”. Infine il commento di Calabrese e Chiavola “senza parole.
Speriamo emerga l’assoluto e indiscriminato uso strumentale ed elusivo delle norme di legge per reclutare personale già prescelto. Che lo facciano pure, ma con la responsabilità di assumere direttamente, senza utilizzare procedimenti di evidenza pubblica che di pubblico non hanno nulla e neanche di evidente. Noii chiederemo lumi agli organismi sovraordinati e competenti in materia di trasparenza e controllo sugli enti locali facendo la nostra parte come sempre. “A ciascuno il suo… concorso”, direbbe un amato scrittore della nostra Sicilia. Ma questa è cultura. Lasciamola a chi non fa politica”. (da.di.)