Sembra destinato ad aumentare il pressing del gruppo consiliare del Partito democratico di Ragusa, composto da Mario Chiavola e Mario D’Asta, nei confronti dall’amministrazione Cassì. Molto propositive le iniziative portate avanti da D’Asta che sollecita il Comune ad aderire alla Settimana europea per la riduzione dei rifiuti (Serr) che si terrà dal 17 al 25 novembre, sul tema “Prevenzione dei rifiuti pericolosi” e con il motto “Il miglior rifiuto è quello non prodotto”.
D’Asta sottolinea la necessità di far presto in quanto le iscrizioni per partecipare sono aperte fino al 31 ottobre. Si tratta di una iniziativa che coinvolge una vasta gamma di pubblico (enti pubblici, imprese, società civile e cittadini) e si focalizza sui rifiuti pericolosi, vale a dire i rifiuti che al loro interno contengono proprietà nocive per l’ambiente, come parti esplosive, infiammabili o tossiche. Rifiuti pericolosi, aggiunta Mario D’Asta “che si possono trovare in molti prodotti di uso comune, come cosmetici, prodotti per la pulizia della casa, batterie, vernici, pesticidi, lampadine e Raee (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) per i quali occorre spiegare come smaltire e ridurre questi rifiuti che hanno un impatto negativo sull’ambiente e sulla salute delle persone”.
La Settimana europea per la riduzione dei rifiuti è nata all’interno del programma europeo Life+, con l’obiettivo primario di sensibilizzare le istituzioni, le parti interessate e i consumatori riguardo alle strategie e alle politiche di prevenzione dei rifiuti delineate dall’Unione europea e che gli Stati membri sono chiamati ad attuare. Lo stesso consigliere dem ha anche chiesto all’amministrazione “l’adozione diun nuovo regolamento di polizia urbana che disciplina meglio, in conformità ai principi generali dell’ordinamento giuridico e in armonia con le norme speciali e con le finalità dello statuto del nostro ente, comportamenti e attività, comunque, influenti sulla vita della comunità cittadina.
Tutto ciò al fine di salvaguardare la convivenza civile, la sicurezza dei cittadini e la più ampia fruibilità dei beni comuni oltre che tutelare la qualità della vita e dell’ambiente”. Scopo del nuovo regolamento, precisa ancora D’Asta “quello di pianificare la prevenzione e l’eliminazione di pericoli che possano minacciare l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana, mediante un insieme organico di precetti atti a preservare la collettività cittadina da situazioni di danno, malattia, calamità e pericolo anche potenziale e con misure tese a prevenire fenomeni d’illegalità diffusa e di degrado sociale.
“Ma non solo – continua D’Asta – il nuovo regolamento dovrebbe puntare sempre di più a centrare obiettivi specifici che riguardano la salvaguardia della civile convivenza, la pubblica quiete e la tranquillità delle persone, il decoro della città, sia nel normale svolgimento delle occupazioni che nel riposo. In più, dovrebbe contribuire a garantire la protezione del patrimonio artistico, ambientale e culturale cittadino. Stiamo parlando di uno strumento che, tra l’altro, con la previsione di specifici istituti come quello del daspo urbano, consentirebbero al sindaco di preservare ancora meglio l’incolumità pubblica quando per incolumità pubblica intendiamo l’integrità fisica della popolazione”. Riguarda invece l’assunzione a tempo pieno e determinato di un istruttore amministrativo, categoria giuridica C, posizione economica C1, da assegnare alle dirette dipendenze del sindaco la nota critica del capogruppo Pd in consiglio comunale Mario D’Asta che parla all’unisono con il segretario politico Peppe Calabrese.
Sulla questione comunque l’intero gruppo consiliare (Chiavola e D’Asta) ha anche presentato un’interrogazione. In essa si fa notare come “l’assunzione sia stata disposta ai sensi dell’articolo 90 del decreto legislativo 267/2000 che prevede la possibilità, per il sindaco, di avvalersi di dipendenti dell’ente, ovvero di altri collaboratori assunti a tempo determinato per l’esercizio delle funzioni di indirizzo e di controllo loro attribuite dalla legge” e si obietta che “considerata la genericità dei titoli richiesti e il profilo professionale non dirigenziale e non direttivo, perché non si è rivolto l’avviso esclusivamente al personale dell’ente allo scopo di evitare aggravio sulle spese del personale? In quali ambiti dell’esercizio delle funzioni di indirizzo e di controllo che la legge attribuisce al sindaco si intende impiegare il dipendente articolo 90? E poi, considerato che la trasparenza dell’azione amministrativa è requisito essenziale di ogni scelta di interesse pubblico, come intende il sindaco esercitare il proprio insindacabile giudizio a fronte di un avviso di selezione totalmente privo di parametri oggetti e di griglie di valutazione”. (da.di.)