Procedono a ritmo serrato i lavori congressuali delle varie federazioni provinciali di categoria della Cgil in preparazione del congresso nazionale che si terrà a Bari nel prossimo anno.
A chiusura della scorsa settimana il terzo congresso dei metalmeccanici della Fiom, dei chimici della Filctem e dei lavoratori commercio, albergo, mensa e servizi della Filcams. Riconfermati in tutti e tre i casi i segretari uscenti Francesco Maltese (Fiom), Filippo Scollo (Filctem) e Antonio Modica (Filcams). Nella relazione introduttiva Francesco Maltese ha compiuto un’analisi dello sviluppo in Italia che nel 2017 segna solo 1,5 per cento mentre gli altri Paesi europei hanno presentato (Fonte SVIMEZ) una crescita media del 2,4 per cento. In questo quadro emerge un drammatico dualismo generazionale. Sempre il rapporto SVIMEZ ci dà un mercato del lavoro in cui i giovani che rappresentavano il 30 per cento degli occupati nel 2007 dopo dieci anni sono appena il 22 per cento.
Di contro gli ultra cinquantenni sono passati nello stesso periodo dal 13 per cento del 2007 al 22 per cento del 2017. Lo scenario del settore metalmeccanico in provincia di Ragusa presenta tipologie diversificate attesa l’articolazione delle produzioni: si va dalla produzione dell’alluminio alla manutenzione degli impianti industriali, dal software alle imprese di installazioni di impianti termo-sanitari e fotovoltaici, dalle imprese di produzione e manutenzione degli ascensori alle imprese che operano nelle manutenzione delle reti idriche e quindi le officine meccaniche e dell’automotive. Si è registrato un trend di crescita nel biennio 2015/2017 che in parte ha recuperato il patrimonio economico disperso dalla crisi.
Il segretario generale della CGIL di Ragusa, Peppe Scifo, nel suo intervento ha fatto un quadro futuribile del settore metalmeccanico nel senso che la robotistica tende a sostituire la mano dell’uomo nei processi produttivi per cui è necessaria una battaglia per la riduzione dell’orario di lavoro fondandola su una battaglia di classe che ribalta la logica predominante secondo la quale il ceto ricco si pone contro quello povero. I lavori sono stati conclusi da Roberto Mastrosimone, segretario generale della FIOM CGIL Sicilia, che ha posto la necessità di un cambiamento di metodo per adeguarlo alle nuove realtà; la produzione degli anni 70/80 non esiste più e quindi bisogna reinventare una nuova strategia di intervento altrimenti si pongono seri problemi di rappresentanza. Necessario superare gli effetti nefasti dello JOBS ACT che producono lavoro nero e sottopagato; sintetizzare e rendere più efficaci i contratti riducendoli drasticamente di numero così come il sistema degli appalti e dei subappalti. Un tema che non può essere solo della FIOM ma dell’intera confederazione sindacale.
Nell’ambito del settore chimico, nella sua relazione introduttiva Filippo Scollo è partito dal dato occupazionale in provincia di Ragusa. Dal 2008 al 2016 a oggi (dati ISTAT) il tasso di occupazione passa dal 52,2 per cento al 47,5 per cento mentre il tasso di disoccupazione passa dal’8,2 per cento al 19,4 per cento. Il livello retributivo medio si ferma a 1.059 euro: il più basso d’Italia (Fonte Osservatorio dei consulenti del lavoro). Su questi dati giocano in negativo: il deficit infrastrutturale, una rete ferroviaria pressoché inesistente e un aeroporto in affanno. Grazie alle lotte della FILCTEM di Ragusa si è superata la crisi alla Versalis che dopo un periodo di crisi ha ricominciato a produrre senza il rischio di una vendita al fondo americano SK Capital.
Nel 2017 Versalis ha chiuso con un utile netto di 320 milioni di euro affluito nel gruppo ENI. Nel campo del petrolio la società Irminio ha ripreso la produzione dopo un periodo di dodici mesi di cassa integrazione; la società ha in serbo importanti progetti di sviluppo. La stessa cosa non può dirsi di ENIMED, dove si registra un calo di produzione del greggio. Le cause? Normale esaurimento dei pozzi e mancati investimenti. Le nuove prospettive sono legate alla produzione di BIO OLIO con ENIMED che ha portato avanti un progetto di ricerca e sviluppo in chiave green. L’obiettivo del sindacato è di frenare l’emorragia di un patrimonio industriale che in parte è già disperso per salvaguardare e rilanciare l’esistente ripartendo dal lavoro.
Al terzo congresso della Filctem hanno preso parte il segretario regionale Giuseppe D’aquila e quello nazionale Sergio Cardinale. Per quanto riguarda il congresso provinciale della FILCAMS CGIL (Federazione italiana lavoratori commercio, albergo, mensa e servizi), nella sua relazione il riconfermato segretario Antonio Modica ha focalizzato alcuni temi che sono peculiari alla piattaforma vertenziale della categoria: precariato nel lavoro e nei diritti, lo stato di crisi delle aziende che intaccano i livelli occupazionali, la battaglia contro la totale liberalizzazione degli orari e delle aperture nel commercio introdotta dal Governo Monti.
Su questo bisogna attivare un tavolo, richiesto da tempo, che renda possibile la contrattazione decentrata utile a chiudere le attività commerciali nei giorni festivi, riconsegnare alle istituzioni locali la competenza, per poter definire quante e quali domeniche e con quali orari aprire. Da rivedere poi il sistema degli appalti che vengono rinnovati con il criterio del massimo ribasso che inficia non solo la qualità del lavoro ma tutti a danno del suo costo. In mezzo ci sono gli utenti e i consumatori verso i quali sono indirizzati i servizi: pulizie o sanificazioni negli ospedali, negli uffici pubblici o nelle mense scolastiche, aziendali e servizi agli anziani. Anche in questo caso presenti il segretario regionale Salvo Leonardi e Luciana Mastrocola del FILCAMS CGIL nazionale. (da.di.)