Quando si parla di emigrazione dalla Sicilia verso gli Stati Uniti si pensa immediatamente alla mafia, ma in realtà non è così perché la Sicilia ha esportato negli Stati Uniti anche tanti talenti, passioni, voglia di fare.
L’emigrazione siciliana verso gli Stati Uniti è iniziata prima dell’Unità d’Italia, la situazione culturale del tempo faceva sì che la comunità siciliana stanziata in America tendesse ad unirsi proprio su base regionale e non nazionale, proprio per questo si può parlare di siculo-americani. Nel periodo successivo tra il 1880 e il 1906 ad emigrare verso gli Stati Uniti sono 100.000 persone. Le restrizioni successive andarono a limitare i viaggi verso il sogno americano. Si può parlare di vere e proprie comunità perché i siciliani si sono concentrati principalmente in alcune città e in particolare New York, Miami, Orlando, Buffalo, Tampa, New Jersey , Chicago, Philadelphia,Los Angeles. Ciò che caratterizza la comunità siciliana è la voglia di mantenere le proprie origini, ecco perché nascono delle associazioni e delle rete di associazioni volte a preservare l’identità siciliana.
Ad esempio in Argentina c’è l’Associazione Alcara Li Fusidi Rosarioche nasce per volontà di 150 famiglie la stessa ha provveduto alla fondazione di una scuola di lingua italiana, di un gruppo folkloristico. Inoltre ogni anno ancora si eseguono i festeggiamenti per il patrono ella città Alcara Li Fusi in onore di San Nicolò Politi. In Canada Stati Uniti e Argentina è attiva anche l’associazione ’Usef(Unione siciliani emigrati e famiglie) il cui obiettivo è rafforzare i legami socio-culturali con la regione. In texas c’è invece il SAAT Associazione dei siciliani in Texas. Questo non vuol dire che non vi sia integrazione tra i siciliani di prima e seconda generazione che si trovano negli Stati Uniti e gli statunitensi, ma che c’è un desiderio di preservare e trasmettere anche le proprie origini alle generazioni future, salvaguardare quella che Leonardo Sciascia definiva la Sicilitudine. D’altronde i siciliani che si sono contraddistinti per meriti negli Stati Uniti sono davvero tanti.
Tra questi è possibile ricordare Anna Maria La Bianca che è diventata famosa soprattutto perché fornisce foulard alla signora Obama. Un altro grande siciliano è Arturo di Modica che forse in pochi sanno è autore della scultura al centro di Wall Street e che raffigura un toro. Un pezzo d’Italia, o meglio della Sicilia è stato parte anche della spedizione Apollo 11, infatti l’ingegnere Pagano arriva proprio dalla Sicilia ed è artefice della costruzione della strumentazione a bordo della navicella spaziale. Parte dalla Sicilia verso gli Stati Uniti anche Giuseppe Caltabiano inventore del sistema POS per il pagamento con carta di credito e bancomat. Ancora oggi i siciliani possono fare molto per gli Stati Uniti, infatti spesso emigrano molti ricercatori, tra cui Antonio D’Amore laureato in ingegneria meccanica all’università di Palermo e riconosciuto come uno del 16 migliori ricercatori italiani under 40 che lavorano degli Stati Uniti.
Per loro la certezza ovunque decidano di andare di poter fare affidamento sulle comunità siciliane che si trovano nel posto, in questo modo almeno nei primi tempi sarà possibile trovare consigli, un po’ di calore di casa e il dialetto siciliano, un modo per noi sentirsi mai fuori posto o soli. Per chiunque volesse tentare la fortuna negli Stati Uniti vedendosi magari riconoscere professionalità che in Italia non sono riconosciute il consiglio è di munirsi prima dell’ESTA https://www.application-esta.us/, autorizzazione al viaggio valida per due anni e che consente di entrare negli Stati Uniti.