Il giovane rumeno trovato privo di vita lunedì all’interno di una vasca di irrigazione in una azienda agricola di Acate non è morto per annegamento. E’ questo il dato più importante che è emerso a seguito dell’esame autoptico eseguito ieri dal medico legale presso l’obitorio del cimitero di Vittoria.
Il ragazzo 26enne era stato trovato dal proprietario del fondo quando il giovane era morto già da parecchie ore, forse già il giorno precedente. I Carabinieri della Compagnia di Vittoria intervenuti sul posto avevano subito avviato le indagini senza tralasciare alcuna pista. In un primo momento si è pensato ad un annegamento, ma come detto ieri questa ipotesi è stata esclusa. Confermata invece, sempre secondo gli inquirenti, la natura accidentale della morte ed escluse le ipotesi di omicidio e di suicidio. Il giovane che è risultato lavorare in nero all’interno dell’azienda agricola, sarebbe caduto in acqua già morto, forse per una scarica elettrica visto che vicino alla vasca si trova una rete elettrica con cavi della luce che alimentano l’edificio accanto alla vasca di irrigazione.
Dopo la scarica il giovane sarebbe potuto precipitare e nella caduta essersi procurato altre ferite alla schiena e al volto. Ma su questi dettagli vige ancora il massimo riserbo degli inquirenti che sotto la guida del capitano Giancarlo Pallotta, continuano a lavorare per stabilire l’esatta dinamica dell’incidente e dare una risposta a tutti gli interrogativi.