Sulla proposta del consigliere del Pd Mario D’Asta di valutare da parte dell’amministrazione la possibilità di avviare l’iter per la riduzione della Tari interviene un bel colpo di freno da parte di quest’ultima.
Non è ancora una polemica vera e propria ma allo stato attuale un garbato botta e risposta tra i due protagonisti. Riprendendo i dati relativi all’avvio della raccolta differenziata per il periodo gennaio maggio, D’Asta già a fine luglio e successivamente il 23 agosto, aveva constatato “sono stati scovati circa cinquemila evasori della tassa sui rifiuti. L’essersi messi in regola ha comportato, da una parte l’obbligo per gli stessi a portare avanti la raccolta differenziata, dall’altra, per le casse comunali, un’entrata complessiva dell’ammontare di circa dieci milioni di euro”.
Alla luce di questi numeri e cifre, il consigliere dem ha proposto senza mezzi termini, anche con un intervento in consiglio comunale, “di predisporre un’ipotesi di lavoro che ci consenta di arrivare al traguardo prefissato, cioè la riduzione della Tari” rivolgendo un invito ad affrontare con cognizione di causa l’intera questione ed acquisire i dati tecnici e i numeri effettivi per una discussione completa di dati che permetta di venire a conoscenza delle entrate reali ai presidenti della prima e della quarta commissione, rispettivamente Affari generali e Risorse. A supporto della propria tesi, Mario D’Asta ricorda “che ci sono altri potenziali cinquemila evasori, per cui potremmo nel giro di qualche mese recuperare ancora 10 milioni di euro.
Circa 20 milioni di euro che, se non proprio tutti in entrata per questioni temporali, potrebbero indurre, alle porte del bilancio preventivo, una importante riduzione della Tari. A queste entrate c’è da aggiungere i soldi provenienti dalla raccolta differenziata con conseguente recupero della carta, del cartone e della plastica e spese ridotte al 41 per cento per il mancato conferimento in discarica. Comincerebbe per famiglie, artigiani e commercianti, per la comunità tutta insomma, un processo virtuoso necessario per rilanciare l’economia di questa nostra comunità che, in quanto a tasse, ad oggi paga cifre assurde”. Ed è a questo punto che l’amministrazione Cassì impone una brusca frenata.
Infatti, in una nota stampa ufficiale, dopo aver ammesso che “la proposta di riduzione della TARI avanzata dal consigliere D’Asta costituisce certamente uno degli obiettivi di politica fiscale dell’Amministrazione da perseguire attraverso l’ampliamento della platea dei contribuenti e da realizzare secondo il noto principio di pagare tutti per pagare meno” tuttavia replica “occorre precisare che i datiforniti dal consigliere sono inattendibili sia rispetto al numero degli evasori che rispetto all’entità del gettito atteso. In verità, quello che è certo è che il nuovo sistema della raccolta differenziata sta consentendo sia la regolarizzazione che l’attivazione di nuove utenze atteso che solo in questo modo è possibile ottenere l’attestazione da parte degli Uffici per il ritiro dei contenitori per la raccolta differenziata.
Ciò precisato, il gettito atteso sarà possibile quantificarlo solo con il versamento del saldo della TARI per l’anno 2018 la cui è scadenza è fissata, come è noto, al 31 di Ottobre. Si precisa, infine, che i benefici conseguenti al recupero dell’evasione, in termini di entrate effettivamente conseguite e la cui entità sarà quantificata solo in sede di redazione del prossimo piano finanziario della TARI, avranno una ricaduta positiva, come fortemente auspicato da questa Amministrazione, con la tariffa della TARI per l’anno 2019. Allo stesso modo, i maggiori proventi della raccolta differenziata, i cui ricavi ad oggi non è possibile stimare, incideranno quale componente da sottrarre ai costi del servizio.Il lavoro ad oggi svolto, al di là della facile propaganda fondata su stime irrealistiche, vuole favorire la cultura della legalità fiscale e perseguire così l’equità quali obiettivi strategici che si pone questa Amministrazione”.
Ma Mario D’Asta non si arrende e controreplica “l’amministrazione comunale afferma di non avere certezza sul numero reale degli evasori scovati. Al di là dei dati su cui ci confronteremo nell’apposita intercommissione Affari generali e Risorse da me formalmente richiesta, l’aspetto importante che merita di essere preso in considerazione è quello politico e cioè il fatto che la mia proposta, oltre che alla necessità complessiva di detassare in maniera progressiva, unita al giusto principio di equità fiscale e di incoraggiamento a continuare la differenziata per una premialità complessiva per i cittadini, sia stata accolta come positiva. Il punto cruciale è comprendere come fare per attuarla.
Ritengo che se c’è buona volontà da parte di maggioranza e opposizione, come io auspico, e come più volte abbiamo detto in Consiglio comunale, in questo senso si potrà arrivare al dunque senza problemi di sorta. Ragusa merita di uscire da questo stato di tassazione ingiusta e irragionevole. Bisogna lavorare sui servizi e sulla loro qualità ma non lo si può fare sulle spalle di scelte tributarie che i ragusani non possono più giustamente tollerare. Credo che ci siano tutte le condizioni per andare in questa direzione a cominciare dalla predisposizione del prossimo bilancio di previsione”. (da.di.)