E’ piovuto (si fa per dire visto le giornate finalmente di piena estate) all’improvviso, di domenica mattina, l’ultima di luglio, il documento politico congiunto di due forze autenticamente civiche, le associazioni Liberi Cittadini e Partecipiamo, nato da un confronto tra i rispettivi direttivi.
Tre le questioni affrontate, che riassumono le tematiche politiche e civili di cui le due associazioni si sono sempre fatte carico, e che da sempre sono state anche i cavalli di battaglia di Giovanni Iacono, leader di Partecipiamo, referente politico ed istituzionale di Liberi Cittadini, ed attuale assessore della giunta Cassì che governo la città dopo le elezioni del 10 giugno scorso. Il documento congiunto inizia contestando la delibera della Giunta Regionale di riordino della rete ospedaliera in quanto essa “è l’esatta negazione del DM 70/2015 ‘verso il quale’ dice di volere andare”. Spiegano infatti Liberi Cittadini e Partecipiamo “per la determinazione delle UOC/UOS (unità operative complesse e semplici) il modello che prevede la norma è l’’Hub & Spoke” ma non vale, evidentemente, per la provincia di Ragusa dove si sono livellati le classificazioni degli ospedali senza coerenza con le UOC e UOS.
L’esempio più emblematico è la cancellazione da Ragusa dell’UOC di ‘malattie infettive e tropicali’ allocata in altro presidio ospedaliero malgrado fosse stata prevista a Ragusa nell’allegato 2 al D.A. 46 del 14/01/2015. Tutto in barba ai volumi di attività, alla centralità geografica, ai presupposti organizzativi e funzionali. Altro caso, la stroke unit di 1° livello a gestione neurologica come espressamente richiesto dalla conferenza Stato Regioni ma non è prevista all’interno del ‘Giovanni Paolo II’ che pure dispone dell’emodinamica e della diagnostica vascolare e radiologica che sono di fondamentale supporto per la stroke unit. Ragusa necessita di infermieri e quei pochi che arrivano vengono smistati da tutte le parti tranne a Ragusa città”.
Messi dunque i puntini sulle “i” della sanità ragusana, l’altro aspetto esaminato riguarda la questione royalties petrolifere, con una esplicita anche se indiretta replica al tentativo del sindaco di Modica Ignazio Abbate di rivendicare le somme anche per gli altri comuni iblei. Si legge infatti nel documento delle due associazione civiche “sulle royalties per noi rimangono un gesto esemplare le dimissioni, per protesta, da presidente del consiglio comunale, di Giovanni Iacono ed intatte le motivazioni : le royalties petrolifere sono un ‘risarcimento’ dato ad un Ente territoriale che ha la competenza assoluta sul sottosuolo e territorio.
I giacimenti sono di proprietà dello Stato ma nel caso di perforazioni si creano tre condizioni oggettive di sfavore; si creano vincoli nella porzione di territorio e delle servitù, si occupa il sottosuolo e soprasuolo del territorio di competenza, si creano condizioni di pericolo e di possibile inquinamento e quindi si crea un rischio a carico dell’ente territoriale stesso”. Pertanto, concludono, senza mezzi termini le associazioni “Non ci azzeccano nulla altri enti territoriali riguardo al ‘risarcimento’ né per altro”. Ed infine Liberi Cittadini e Partecipiamo affrontano la terza questione. “Sulle voci riguardanti ulteriore destinazione a discarica per l’intera provincia di Cava dei Modicani , riteniamo che non si debba fare alcuna altra discarica e Cava dei Modicani non può diventare la pattumiera provinciale anche perché le ‘pattumiere’ sono metodologie superate. Il ciclo dei rifiuti non prevede più discariche.
Non è stato previsto in nessun piano, né provinciale né regionale dei rifiuti che Cava dei Modicani si allargasse, anzi, il piano provinciale prevede discarica in altro territorio adatto per le caratteristiche geologiche a contenere discariche e non certo a Ragusa dove il terreno è classificabile come ‘fratturato’ e, soprattutto, ‘carsificato’.” Detto tutto questo, i direttivi delle due associazioni sembrano lanciare un messaggio molto esplicito, ovvero “intenda chi ha orecchie per intendere”. Ed infatti affermano “abbiamo molta fiducia in chi amministra la città di Ragusa e siamo certi che saranno attenti e determinati a difesa del territorio e della città di Ragusa, noi sosterremo tutto ciò che è in coerenza con le posizioni sopra espresse e vigileremo perché riteniamo questi ambiti fondamentali e non negoziabili”. Più chiaro di così! (da.di.)