Una mozione appena approvata all’assemblea regionale siciliana con un emendamento di cui la deputata ragusana M5s Stefania Campo è stata la prima firmataria, impegna il governo Musumeci “ad assumere con urgenza ogni utile iniziativa per definire la costituzione di un’unica società di gestione dei sei aeroporti siciliani”.
E la stessa Campo parla di “mozione rivoluzionaria che potrebbe segnare un punto di svolta nel trasporto aereo siciliano” e di “strada giusta che ci garantirebbe una più equa politica del trasporto aereo guardando a tutto il territorio siciliano e non ai singoli interessi delle due società maggiori (quelle che gestiscono gli scali di Palermo e Catania n.d.r.)”. In tale ottica la società unica di gestione dei sei aeroporti isolani (Palermo Catania Trapani- Birgi Comiso Pantelleria e Lampedusa), secondo il giudizio di Stefania Campo, “garantirebbe allo scalo casmeneo un futuro, dal momento che l’aeroscalo comisano non dovrebbe più sottostare a giochi di potere, di fatto, penalizzanti.
Non c’è dubbio che l’aeroporto di Comiso debba continuare ad essere un valore aggiunto della provincia di Ragusa e che la struttura debba essere non solo salvaguardata ma ulteriormente potenziata e valorizzata nel tempo, e su questo ci spenderemo con tutte le nostre forze. In questo senso sarà utile istituire un tavolo di concertazione tra le società di gestione dei sei aeroporti insieme a tutti i soggetti istituzionali coinvolti, gli assessori, i sindaci delle città metropolitane, l’Anci, i commissari dei Liberi consorzi, i sindacati, i soci privai e quanti aventi titolo a dar vita al nuovo soggetto giuridico che dovrà ridisegnare la nuova politica del trasporto aereo in Sicilia”.
Sulla vicenda del “Pio La Torre” era anche intervenuto, nei giorni scorsi, con una lunga ed articolata disanima, il segretario generale della Cgil di Ragusa, Peppe Scifo, che aveva invocato come necessaria la discontinuità da quanto finora attuato e parlato di “ruolo imprescindibile delle istituzioni pubbliche e di apertura dei comuni alle parti sociali”. Del resto Scifo aveva subito chiarito il suo pensiero, affermando “la Regione Sicilia, in virtù dell’ampia autonomia derivante dallo Statuto in materia di infrastrutture, deve avere un ruolo nella gestione di una nuova idea di rete aeroportuale siciliana. Il Presidente Musumeci parla di due società con gli aeroporti in rete attorno a Palermo e Catania, forse ne basterebbe una sola a livello regionale, quel che conta è avere chiaro un progetto in grado di dare le dovute soluzioni ai problemi attuali, soprattutto degli aeroporti minori”.
Proseguendo nelle sua analisi, dopo aver preso atto di “una crisi quasi irreversibile dello scalo aeroportuale di Comiso che nasce da lontano e rappresenta l’ennesimo fallimento in materia di infrastrutture per la provincia di Ragusa penalizzata ad assistere impotente al proprio declino”, il segretario Cgil aveva ricordato che “lo scalo di Comiso ha avuto una stagione moto positiva all’inizio che ha dato modo a tutti di constatare le reali potenzialità di questa infrastruttura. Dopo la fine di una buona parte del sostegno pubblico tutto è arretrato fino al quasi totale spegnimento che rischia di far chiudere lo scalo, con gravi ripercussioni a partire dai lavoratori occupati in tutto il sito.
La scelta di procedere verso l’affitto di “ramo d’azienda” con le rispettive manifestazioni d’interesse da parte di diversi soggetti tra i quali Sac, fa aprire uno spiraglio di speranze affinché la società di gestione riprenda a respirare con l’arrivo di liquidità. Tutto questo servirebbe ad evitare l’imminente chiusura dello scalo di Comiso, cosa molto importante e prioritaria, ma non è la risoluzione a tutti i problemi. In questi ultimi giorni sono accadute alcune cose positive; pare che il tema del sistema aeroportuale siciliano sia entrato con forza in agenda”. Per quello che Scifo definisce “un progetto di uscita dalla crisi attuale necessita l’impegno delle Istituzioni, a partire dal governo regionale, nazionale, e degli enti pubblici coinvolti a vario titolo nella gestione degli aeroporti: in primis le Camere di Commercio e i Comuni e per questo occorre aprire un confronto tra i Comuni e le parti sociali per elaborare un progetto di collaborazione operativa tra questi e l’Aeroporto “Pio La Torre”, ed avviare una discussione sulle diverse peculiarità in termini di offerta turistica e culturale, enogastronomica e di tutte le altre eccellenze a livello produttivo del territorio”. (da.di.)