Alla base della politica di accoglienza della Caritas non c’è buonismo cattolico, ma solo umanità. Lo sostiene Maurilio Assenza direttore della Caritas diocesana di Noto in una nota in cui evidenzia il lavoro svolto dai progetti rifugiato a casa mia e presidio attivati rispettivamente a Modica e Pachino.
Si tratta di gesti di accoglienza e relazioni realizzate in famiglie e parrocchie che hanno accolto migranti: gesti che permettono di comprendere come, se ci sono cammini veri e seri, il migrante si integra e non fa più paura. Insieme ai gesti di accoglienza ci sono presenze come l’andare in campagna ad ascoltare, storie di sfruttamento e solitudine ma anche cogliere come è difficile per gli imprenditori agricoli muoversi tra crisi e prepotenze mafiose nelle nostre economie. Cerchiamo di coltivare un pensare attento al gemito scrive Assenza, di chi muore appena arrivato come Tesfom all’Ospedale di Modica, morto per quanto subito in Libia e per gli stenti della traversata. Egli portava con sé un sacchetto di plastica con delle poesie, chiedendo in una: “se siamo fratelli, perché non chiedi notizie di me?” Non buonismo, ma verità, verità della vita!
Cattolico significa aperto a tutto il mondo (questo significa “cattolico”) come uomini. Perché figli di una Chiesa che, per suo DNA, viene dalle genti e testimonia che tutti siamo pellegrini, persone che portano nel proprio zaino l’essenziale e non lo svendono facilmente. Il direttore della Caritas evidenzia la disponibilità anche a gesti che possono aiutare anche la politica e l’economia a guardare in prospettiva, per una crescita della civiltà.