Italia, California, Nuova Zelanda e Giappone stanno lavorando su alcuni modelli per la previsione dei terremoti. I ricercatori, tra cui quelli dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, non sono ancora in gradi di dire se domani ci sarà un terremoto ma riescono a calcolare delle probabilità.
I test condotti dalla rete Csep (Collaboratory for the Study of Earthquake Predictability), riguardano il periodo 2009-2014 e sono pubblicati sulla rivista Seismological Research Letters e comprendono anche il test basato sui dati del terremoto del 2012 in Emilia Romagna. In via sperimentale da qualche anno tutti i dati dall’agosto 2009 al 2014 registrati dalla Rete sismica nazionale, includendo anche i terremoti della sequenza dell’Emilia Romagna nel 2012, sono stati confrontati con le previsioni probabilistiche fornite da tanti modelli sottoposti all’esame del Csep. Si analizzeranno anche quelli relativi alla sequenza iniziata il 24 agosto 2016 nell’Italia centrale per confrontare fra le previsioni fatte e i dati osservati il modello più efficiente da seguire.