La Procura di Ragusa intende fare piena luce sul tragico incidente costato la vita, nella serata del 22 maggio scorso, a Rosario Gennuso, 69 anni, di Modica, e della moglie Olga Diduk, 55 anni, travolti, mentre passeggiavano a bordo strada in contrada Trebalate da una Ford Fiesta condotta da una 34enne.
Il PM titolare del fascicolo, Giulia Bisello, ha disposto due accertamenti tecnici non ripetibili per fare piena luce sul drammatico incidente: uno relativo alla determinazione delle cause, e quindi una perizia cinematica sulla dinamica, l’altro consistente nell’estrazione di una copia forense del cellulare in uso all’indagata e attualmente posto sotto sequestro, con il chiaro intento di stabilire se l’automobilista stesse parlando o usando lo smartphone mentre ha investito la coppia. Intanto vengono fuori nuovi dettagli: Olga indossava un giubbetto catarifrangente che doveva renderla ben visibile. Gli incarichi sono stati assegnati, all’ingegner Santi Mangano e al luogotenente della Guardia di Finanza in forza alla sezione di Polizia Giudiziaria della stessa Procura di Ragusa, Salvatore Battaglia: il conferimento ai due consulenti tecnici d’ufficio è avvento nel primo pomeriggio di ieri, 29 maggio, presso il palazzo di Giustizia di via Natatelli.
I familiari della due vittime, per fare piena luce sull’incidente e per ottenere giustizia, si sono affidati, attraverso il consulente personale Salvatore Agosta, ad una società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità dei sinistri che ha messo a disposizione come consulente di parte per la ricostruzione cinematica dell’incidente l’ing. Michele Marcosano, che dunque parteciperà e seguirà tutte le operazioni peritali. “Cogliamo con favore queste attività intraprese dalla Procura della Repubblica di Ragusa con lo scopo di chiarire tutti gli aspetti di questa immane tragedia – commenta ancora scossa Graziella Gennuso, la figlia di Rosario – Crediamo sia giusto profondere ogni sforzo investigativo su questo fatto che non ha solo distrutto la nostra famiglia ma che è anche, in generale, di una gravità inaudita per la sicurezza di tutti i cittadini: non è concepibile essere investiti e ammazzati mentre si passeggia per strada ed essere anche lasciati agonizzanti sull’asfalto.
Nulla ci restituirà mio padre, e non cerchiamo vendetta nei confronti della donna che ha causato tutto questo, ma ci aspettiamo un segnale forte da parte della giustizia, una pena commisurata alla grave colpa, perché episodi del genere, drammi come quello che stiamo vivendo noi, non abbiano mai più a ripetersi sulle nostre strade”.?