Quando visualizziamo i contesti in cui viviamo ci accorgiamo che le nostre città sono in piena fase decadente. La crisi – economica, sociale, culturale – che investe tutto il mondo occidentale si afferma e si intravede nelle forme architettoniche, nelle carenza di nuovi modelli e forme che non riescono ad affermarsi.
Di fatto l’architettura oggi sta attraversando una fase di crisi profonda, in termini di contenuti e linguaggi, che corrisponde alla fase di metamorfosi radicale che sta vivendo la nostra società spiazzata fra mercato globale e malinconia delle tradizioni, paura e bisogno di nuova comunità, smaterializzazione e ricerca di certezze riconoscibili. Luca Molinari su Robinson analizza le tendenze che attraversano il mondo degli architetti: neomodernisti, espressionisti, naturalisti, saranno in bella vista alla Biennale di Venezia.La capacità di immaginare strategie, visioni e di produrre forme innovative diventa sempre più necessaria. La forma delle cose e degli spazi è il risultato ultimo di fare architettura, il prodotto concreto che noi abbiamo e che condiziona la nostra vita.
In un tempo di formalismo lezioso senza una visione avanzata del mondo, rappresentato dalle migliaia di edifici anonimi che popolano le nostre città, la questione della forma degli spazi e la loro capacità di produrre senso innovativo torna ad essere centrale per la qualità del nostro futuro.Mummificare l’esistente in attesa di ricreare forme del passato non è una strategia vincente. La cultura del vincolo ancora molto presente nel mondo accademico italiano non ha prodotto nessuna nuova forma di ricerca, nessun progresso stilistico men che meno la nascita di un progetto architettonico degno di tale nome.Ed oramai che ci sono, il nuovo PRG di Pozzallo – città molto giovane – riflette questa logica.
Se facciamo un giro per il centro edificato si trovano ancora presenti architetture del secolo scorso (il liberty in varie forme stilistiche) ma anche esempi di neoliberty o di postliberty che bisogna attentamente visionare e magari conservare. Sviluppare la ricerca ed il cambiamento dovrebbe essere l’obiettivo di ogni amministrazione (al di là di norme restrittive, da superare) che ha per compito di mantenere il bello, la ricerca estetica, il rispetto delle forme e dell’ambiente proprie di una “commissione comunale estetica”.