Sono preoccupanti i dati relativi allo scioglimento dei consigli comunali per infiltrazioni mafiose. Due scioglimenti al mese nel 2017-2018, 101 dal 2012.
Adesso il dodicesimo scioglimento deliberato dal Governo nei primi 4 mesi del 2018, che fa seguito ai 21 scioglimenti decisi lo scorso anno. Una media di oltre due scioglimenti al mese. Il Consiglio dei ministri, nella seduta del 26 aprile ha deliberato lo scioglimento per infiltrazioni della criminalità organizzata dei Comuni di Bompensiere (Caltanissetta), Caivano (Napoli), Platì (Reggio Calabria, già sciolto nel 2006 e nel 2012), Manduria (Taranto) e Limbadi (Vibo Valentia). Per questi ultimi due negli anni scorsi era stata decisa invece l’archiviazione. A Limbadi, il 9 aprile scorso un’autobomba aveva ucciso Matteo Vinci, candidato alle ultime elezioni locali.
Nella stessa seduta il Consiglio dei ministri ha deciso anche la proroga della gestione straordinaria dei comuni di Casavatore e Crispano (entrambi in provincia di Napoli). Dal 1991, anno di introduzione dell’attuale normativa, sono 308 gli Enti locali commissariati per infiltrazioni mafiose. Di questi, 101 sono stati sciolti dal 2012 ad oggi (il 33% del totale).