Il caffè, se assunto in quantità non eccessive, può aiutare l’organismo umano. Possiede effetti antiossidanti, porta il 27% di possibilità in meno di sviluppare l’Alzheimer e secondo uno studio recente pubblicato su una rivista speccializzata sulla nutrizione, riduce il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 di circa il 30%.
Il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 diminuirebbe del 7% in caso di caffè con caffeina e del 6% in caso di caffè decaffeinato. L’analisi è stata pubblicata su Nutrition Reviews. Gli studiosi hanno rilevato che il caffè grazie alle sue proprietà antiossidanti, può ridurre lo stress ossidativo, associato, oltre che a numerosi effetti avversi sulle funzioni cardiovascolari, metaboliche e renali, anche all’insorgenza di diabete di tipo 2. Numerose ricerche hanno inoltre dimostrato che il consumo regolare di caffè può ridurre i livelli dei marcatori pro-infiammatori e di conseguenza l’infiammazione cronica di basso grado, che è stata collegata a disturbi cardiovascolari e metabolici, come il diabete di tipo 2.
Nel 2016 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha rimosso il caffè dalla lista dei possibili cancerogeni per gli esseri umani e numerose ricerche scientifiche affermano che il consumo moderato, 3-5 tazzine al giorno, è protettivo verso una serie di patologie come il tumore al fegato e all’endometrio.