E’ morto il regista, sceneggiatore e attore ceco Milos Forman. Aveva 86 anni. A darne la notizia è stata la moglie Martina. Il famoso regista vanta una carriera unica: ha vinto due Oscar e due Golden Globe per la regia di ‘Qualcuno volò sul nido del cuculo e per ‘Amadeus’; un terzo Golden Globe per ‘Larry Flynt – Oltre lo scandalo’ e non solo.
Forman è nato nella Repubblica ceca nel 1932. Frequentò a Praga la facoltà di Cinematografia e negli anni successivi realizzò ottimi lavori come L’asso di picche (1964), Gli amori di una bionda (1965), ed ottenne la nomination all’Oscar come "miglior film straniero" e Al fuoco, pompieri! (1967). Emigrato negli Stati Uniti dopo la primavera di Praga, è divenuto uno dei registi più premiati e acclamati dalla critica nel ventennio 1970-1990, rimanendo legato allo stile europeo di un cinema di contenuto, "contaminato" però dagli elementi spettacolari e avvincenti propri del cinema hollywoodiano.
Appena arrivato in America, girò il caustico e intenso Taking Off (1971), parabola americana giocosa e penetrante sull’incomunicabilità tra genitori e figli (e dei rispettivi "vizi": alcool e marijuana), con un’apparizione dell’allora giovanissima Kathy Bates. Lavorò inoltre al documentario Ciò che l’occhio non vede (1972), dirigendo un episodio. Nel 1975 firma Qualcuno volò sul nido del cuculo, a tutt’oggi considerato, insieme ad Amadeus, il suo capolavoro: vince 5 premi Oscar, compreso Miglior Film. Su questa scia di denuncia sociale basa i suoi successi come Hair (1979), musical pacifista e contestatore, e Ragtime (1981), sul proibizionismo in cui appare, dopo 20 anni d’assenza, James Cagney. Nel 1984 esce quello che secondo molti è tra i più grandi film in costume di tutti i tempi il kolossal Amadeus, sulla vita di Wolfgang Amadeus Mozart.
La pellicola ha grande successo e nel 1985 vince quattro Golden Globe e ben otto premi Oscar, inclusi miglior film e miglior regia. Nel film vengono ricordate, oltre alle interpretazioni dei due protagonisti Tom Hulce e F. Murray Abraham, le magnifiche scenografie e costumi e le ricostruzioni fedelissime di Vienna del XVIII secolo. Il successivo Valmont è del (1989), liberamente tratto da Le relazioni pericolose di Choderlos de Laclos. Dopo un periodo di lontananza dalla regia, torna più caustico di prima, quando Oliver Stone gli affida la direzione di Larry Flynt – Oltre lo scandalo (1996), biografia del magnate del porno che ha vinto l’Orso d’Oro al Festival di Berlino. Successivamente dirige Man on the Moon (1999), biografia del comico statunitense Andy Kaufman.
Il 2006 è l’anno de L’ultimo inquisitore, con Natalie Portman e Javier Bardem, lungometraggio che ha raccolto critiche molto positive e che si ispira alla figura del pittore Francisco Goya quale geniale testimone delle rivoluzioni e delle atrocità del suo tempo; questo film potrebbe rappresentare la sua ultima grande opera cinematografica, quantomeno come regista.