La Fsi-Usae, Federazione Sindacati Indipendenti aderente alla Confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei, chiede più sicurezza per mettere un freno agli episodi di violenza, di cui sono vittime i dipendenti pubblici di tutti i settori, dalla sanità agli enti locali, dai trasporti urbani alle poste.
Una situazione che riguarda soprattutto i dipendenti dei pronto soccorso, cioè quelli che curano e assistono i pazienti. Nei giorni scorsi un nuovo episodio ai danni di un medico del pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele. Aggressioni che provocano l’interruzione di pubblico di servizio sanitario mettendo a rischio la vita degli altri pazienti che assistono impotenti e terrorizzati a queste violenze. Senza dimenticare la totale mancanza di sicurezza nei parcheggi interni all’ospedale Vittorio Emanuele, segnalata più volte alla direzione generale.
Il sindacato chiede l’istituzione di un tavolo permanente sulla sicurezza aziendale e la sottoscrizione di un accordo sulla gestione degli episodi di aggressione verso gli operatori. Inoltre chiede che chi si renda colpevole di aggressione o minaccia verso il personale possa essere denunciato dalla direzione, in quanto datore di lavoro e quindi diretto responsabile della sicurezza. Qualche giorno fa è stata aggredita un’autista dell’Amt, una delle poche donne alla guida deI bus urbano, in via Etnea, in pieno centro: aveva chiesto semplicemente di spostare un’auto che ostacolava il transito del bus, l’aggressore afferrandola da un braccio ha tentato di farla scendere insultandola.
La signora si è chiusa dentro ed ha chiamato la polizia. È inconcepibile che, ancora oggi, dopo appelli, denunce, richieste di incontri con i prefetti e comunicati stampa, i lavoratori che operano, in prima linea, per la tutela del cittadino, siano oggetto di aggressioni.