“Ho incontrato a Palermo l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza per un confronto relativo alla situazione di grande incertezza lavorativa che vivono i 125 contrattisti dell’Asp 7 di Ragusa”. A parlare è il consigliere comunale Tato Cavallino.
“L’incontro svoltosi insieme al deputato Orazio Ragusa, promotore del confronto, – commenta Cavallino – è stato incentrato sulle procedure avviate dall’ Asp 7 per la stabilizzazione del personale precario in possesso dei requisiti di cui all’art. 20, commi 1 e 2, del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75 (legge Madia). Purtroppo è stata ribadita dall’Assessore l’impossibilità a poter stabilizzare da parte delle ASP interessate tale personale facendo riferimento al comma 1 dell’art. 20, perché gli stessi non hanno svolto una procedura concorsuale e quindi a suo dire la procedura avviata dall’ Asp 7 di Ragusa che fa riferimento al comma 2 del sopracitato decreto sarebbe l’unica percorribile in questo momento e con questa normativa.
Una situazione che ritengo quasi assurda considerato che la legge Madia è nata proprio per superare il precariato e valorizzare l’esperienza professionale maturata. Ho apprezzato la disponibilità all’ascolto e a poter trovare “se ve ne fossero” soluzioni alternative per superare queste criticità e l’impedimento all’inserimento del comma 1 ma non demordo e non smetterò insieme agli interessati di lottare nell’ intento di trovare le soluzioni adeguate e idonee al fine di dare il giusto riconoscimento lavorativo a questi lavoratori”. Alla fine dell’incontro l’Assessore Razza ha altresì preso impegno anche su sollecitazione del deputato Ragusa, di interloquire nella nostra provincia con il commissario dell’ Asp 7, Ficarra, insieme alla deputazione nazionale e regionale per studiare eventuali norme successive per addivenire alla stabilizzazione anche dilatata oltre i tre anni previsti dal decreto.
“Auspico – continua Cavallino – che tale impegno preso dall’assessore Razza sia presto un fatto concreto e si trovino le forme più consone e legittime per la stabilizzazione di questi dipendenti impegnati da oltre 15 anni a svolgere la loro attività nell’azienda sanitaria provinciale e che quest’ultima abbia la consapevolezza dell’ altissimo ed indispensabile contributo professionale che i suddetti lavoratori hanno sempre dato e continuano a dare all’azienda, anche nella continua incertezza del loro futuro lavorativo. Resta – conclude Cavallino- l’amarezza ed il rammarico da parte mia per una vicenda che sembra essere infinita e iniqua ma continuiamo a lottare”.