E’ con l’orgoglio dell’ appartenenza alla propria città che Manuela Nicita chiede maggiore attenzione per due simboli di Ragusa, ovvero lo stemma dell’Aquila nello spazio a verde dei Salesiani, alla fine di corso Italia e il monumento ai caduti di piazza Torre a Marina.
Secondo la consigliera comunale, infatti, “l’ente di palazzo dell’Aquila a trazione grillina sembra completamente andare in disaccordo con tutto ciò che rappresenta motivo d’orgoglio e di appartenenza per una comunità”, come nel caso, sottolinea “dell’aquila, stemma della nostra città, che dovrebbe essere motivo di orgoglio e di vanto per ogni ragusano. E che invece al giorno d’oggi, nello spazio a verde di corso Italia, laddove inizia il viale Europa, risulta essere irriconoscibile perché chissà da quanto tempo, ormai, non viene effettuata la benchè minima manutenzione”. E prosegue “l’aquila va rimessa in sesto. Ne deve essere curata la manutenzione periodicamente.
E non solo quando qualcuno se lo ricorda. E’ da tre anni che denuncio questo stato di cose. Poi, ogni volta, qualcuno si dà da fare per cercare di sistemare le cose. Ma non si deve intervenire solo dopo la segnalazione di un consigliere. Il sindaco si assuma questa responsabilità. Non faccia finta di niente. E si adoperi per dare risposte alla cittadinanza. Anche su questo fronte”. Del resto solo un paio di giorni fa la Nicita aveva denunciato anche il degrado in cui versa il monumento ai caduti della frazione marinara di Ragusa, in cui “le bandiere dell’Italia e dell’Unione Europea esposte versano in condizioni indecenti e disonorevoli, per ciò che rappresenta il vessillo nazionale dello Stato italiano, il cui rispetto dovrebbe costituire orgoglio per ciascun cittadino”.
Sembrerebbe, stando alla successiva affermazione della consigliera di opposizione, che i due vessilli siano stati sostituiti, in quanto, è sempre la Nicita a parlare, riferendosi allo stemma dell’Aquila, “magari mi diranno, così come hanno fatto con le bandiere, visto che già le stesse sono state cambiate, che l’intervento è pronto. Ma, stranamente, tutto questo si verifica ogni qualvolta porto avanti una denuncia pubblica”. Tornando alle bandiere del monumento ai Caduti di Marina di Ragusa, Manuela Nicita aveva denunciato “il Tricolore, in questa zona della frazione rivierasca, nonostante le segnalazioni più volte inoltrate a palazzo dell’Aquila, è esposto in modo indegno e indecoroso.
Le bandiere sono lacere e consunte. Ricordo che l’esposizione del Tricolore e della bandiera dell’Ue non è un’opzione facoltativa ma risulta essere disciplinata dalla legge. Le istruzioni per l’uso sono contenute in leggi dello Stato. Vale a dire "Disposizioni generali sull’uso della bandiera della Repubblica italiana legge 5 febbraio 1998, n. 22 e di quella dell’Unione europea". Decreto del presidente della Repubblica 7 aprile 2000, n.121 "Regolamento recante disciplina dell’uso delle bandiere della Repubblica italiana e dell’Unione europea da parte delle amministrazioni dello Stato e degli enti pubblici". Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri 14 aprile 2006 "Disposizioni generali in materia di cerimoniale e di precedenza tra le cariche pubbliche".
Ma anche un regolamento, emanato ai sensi della legge n. 22 del 1998, e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 16 maggio 2000. In tutti i casi non si può continuare a fare finta di niente a maggior ragione dopo le segnalazioni inoltrate a palazzo dell’Aquila”. Ma c’è di più, e di altrettanto grave, in quanto, conclude la Nicita, “sempre a Marina, non comprendiamo come il presidio del Comune sia sprovvisto di bandiere. C’è soltanto la bandiera blu che non c’entra nulla con quella italiana e con quella dell’Ue. Nonostante la legge imponga una cura e una salvaguardia particolare, l’amministrazione Cinque Stelle ha ritenuto opportuno non occuparsi del principale simbolo della nostra Repubblica. E tutto ciò, tra l’altro, è stato tralasciato in un momento altamente significativo come quello del giorno delle elezioni nazionali”. (da.di)