In Danimarca raddoppia il numero di ragazze vaccinate contro l’Hpv. Pare che questo dato sia frutto del dialogo tra genitori tramite Facebook.
L’Hpv è un infezione che ogni anno nel mondo viene contratta da 530.000 donne e provoca la morte di ben 266.000. A puntare sulla lezione danese per ispirare le strategie di altre nazioni è l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), che a questo dedica un articolo sul portale. L’Oms raccomanda la vaccinazione contro il Papilloma Virus per tutte le ragazze tra 9 e 14 anni, in quanto riduce le infezioni fino al 90% e costituisce la misura più efficace contro il cancro del collo dell’utero. La rinuncia al vaccino, tuttavia, è diventata un grosso problema in diversi stati, tra cui la Danimarca, dove, dal 2014, la copertura vaccinale tra le 12enni era diminuita drasticamente dal 90% a meno del 40%.
Per capire il perché di tanti dubbi, l’autorità sanitaria danese ha condotto un’analisi scoprendo che i genitori scettici avevano letto online storie sui presunti effetti collaterali, come il dolore e la stanchezza, anche se un crescente volume di studi ha rilevato che questi sintomi non hanno alcuna relazione causale con il vaccino. Un anno dopo, le autorità sanitarie hanno lanciato la campagna "Stop HPV, Stop Cervical Cancer" che ha visto la pubblicazione di articoli e soprattutto l’apertura di una pagina Facebook per rispondere alle domande e condividere storie.
"Gran parte del dibattito sul vaccino Hpv si svolge su Facebook, ed è qui che molti genitori trovano informazioni. Questa pagina è un modo per noi di creare un dialogo aperto", afferma Louise Hougaard Jakobsen, consulente della Danish Cancer Society. "Siamo aperti a tutti i tipi di commenti e domande e cerchiamo di essere sempre accomodanti nelle risposte". Nuovi dati rivelano risultati molto incoraggianti: nel 2017 il doppio delle ragazze, quasi 31.000, ha avviato il programma di vaccinazione rispetto a circa 15.000 nel 2016.
La vaccinazione contro il Papillomavirus umano (HPV) si è dimostrata molto efficace nel prevenire nelle donne il carcinoma della cervice uterina (collo dell’utero), soprattutto se effettuata prima dell’inizio dell’attività sessuale; questo perché induce una protezione maggiore prima di un eventuale contagio con il virus HPV. Il carcinoma della cervice uterina è il secondo tumore più diffuso nelle donne. Colpisce ogni anno circa 3.500 donne e causa 1.000 decessi in Italia. Negli ultimi venti anni la mortalità per questo tumore si è ridotta drasticamente, soprattutto grazie alla diagnosi precoce realizzata attraverso i programmi di screening (Pap-test).
A fianco dello screening, la vaccinazione anti HPV può efficacemente contribuire a ridurre l’impatto del cancro del collo dell’utero, che rappresenta la prima forma tumorale riconosciuta come totalmente riconducibile a un’infezione: quella da Papillomavirus umano.