Sono stati in diversi, questa settimana, a tirare per la giacca il Commissario dell’Asp Lucio Ficarra per avere una data per il trasferimento al nuovo ospedale Giovanni Paolo II°, data magari da spendere per la campagna elettorale per le amministrative, in cui nessuno vuol essere da meno degli altri.
E il manager della sanità ragusana avrebbe assicurato i suoi interlocutori che il trasferimento graduale dei reparti ospedalieri avverrè con la bella stagione, probabilmente tra il 20 maggio ed il 20 giugno. La sede della direzione generale dell’Asp è stata mèta sia del senatore Giovanni Mauro e della candidata sindaca Sonia Migliore che, in altro appuntamento, del comitato per l’apertura dell’ospedale accompagnato anche questo da un altro candidato sindaco, Peppe Calabrese. Andiamo in ordine. Per Mauro e Migliore “è stato un incontro cordiale, proficuo e necessario durante il quale abbiamo potuto verificare che gli allarmismi che vengono creati su presunte inattività da parte dell’Asp per quanto riguarda l’apertura del Giovanni Paolo II sono fugati”.
E i due esponenti del centro-destra proseguono con Giovanni Mauro che afferma “abbiamo trovato un manager e una struttura amministrativa attenta all’esigenza di aprire il Nuovo Ospedale il più presto possibile e devo dire che è chiara la priorità che si sta dando all’argomento”, mentre Sonia Migliore rincalza “dall’incontro con il commissario dell’Asp abbiamo avuto conferma di ciò che sosteniamo da molto e cioè che se il precedente manager avesse fatto per tempo ciò che su un piano amministrativo e burocratico sta facendo adesso Ficarra, oggi i ragusani sarebbero già nelle condizioni di fruire del Nuovo Ospedale.
Si tratta ormai di aver pazienza e di attendere ancora qualche altro mese perché tutte le procedure si concludano e la comunità ragusana e dell’intera provincia avrà finalmente la struttura nella sua completezza”. Infine alla domanda specifica sui tempi del trasferimento Mauro e Migliore riferiscono “Ficarra ci ha tranquillizzati sul fatto che nonostante le lungaggini burocratiche (sono sette le gare in itinere) per la bella stagione inizierà il trasferimento graduale dei reparti nella nuova struttura concludendo, quindi, questa vicenda che ha avuto una genesi quantomeno anomala. Noi, comunque, continueremo a vigilare sull’argomento, come sempre abbiamo fatto”.
E adesso sentiamo l’altra campana, quella del comitato per l’apertura dell’ospedale, rappresentato, all’incontro con il Commissario Asp, dal presidente Anna Cilia e dal fondatore Giuseppe Calabrese, presenti anche Salvatore Di Benedetto, componente del direttivo, e la preside Marisa Simonelli per il Tribunale dei diritti del malato. Nella nota diffusa dopo l’incontro la presidente Cilia afferma “il manager ha fornito delle rassicurazioni spiegando che tra 90 e 120 giorni i primi reparti potranno già essere operativi, quindi significa che tra il 20 maggio e il 20 giugno dovrebbero registrarsi i primi trasferimenti. Questo non significa che molleremo ma continueremo a vigilare per fare in modo che gli impegni presi possano essere rispettati.
E affinchè si possa registrare la celerità dovuta a una necessità del genere, con ricadute di pubblico interesse per l’intera collettività, continuiamo a chiedere di incontrare il prefetto”. Il comitato ha anche affrontato il problema della “ventilata inagibilità dell’ospedale Civile che è stata confermata dal manager. Ficarra, però, ha pure comunicato che l’Asp ha ottenuto un ingente finanziamento per la ristrutturazione del vecchio nosocomio che sarà destinato a diventare una struttura dedicata alla Sanità del territorio”. E naturalmente non è mancato lo scambio di frecciate ‘politiche’ tra i promotori degli incontri. Giovanni Mauro e Sonia Migliore “negli ultimi giorni abbiamo assistito all’agitarsi di posizioni dal sapore più politico che fattivo.
E’ evidente che siamo tutti interessati a che il Giovanni Paolo II apra e che sia messo nelle condizioni di essere efficiente”. Il comitato replica “abbiamo notato con estremo interesse che anche qualche parlamentare e qualche altro politico locale, che fino ad oggi erano risultati marginalmente interessati all’argomento, grazie alla pressione che il comitato sta mettendo in campo, hanno deciso di muoversi a loro volta. Siamo contenti perché quanti più saremo, politici e non politici, meglio è. Ricordo, qualora ce ne fosse ulteriormente di bisogno, che il nostro unico obiettivo è quello di aprire l’ospedale”. (da.di.)