La dieta termogenica permette di perdere peso mangiando senza fare troppe rinunce. Il regime alimentare della dieta si basa su i cosiddetti alimenti “termogenici” ovvero quelli che per essere assimilati dal nostro organismo richiedono un grande dispendio di energia.
In realtà tutti gli alimenti sono termogenici, ma alcuni lo sono più di altri. Vediamo quali sono tra le carni, la frutta e la verdure. Tra le carni che contengono proteine altamente termogeniche ci sono il tacchino, il petto di pollo, le carni rosse magre, la selvaggina, la carne di bufalo e di bisonte. Tra le verdure più termogeniche ci sono quelle che ricchi di acqua come i broccoli, i cavoletti di Bruxelles, il sedano, la carota e la patata. Mentre, per quanto riguarda la frutta, bisogna scegliere quella con un alto contenuto di zuccheri come l’uva, i fichi, le mele, le banane, le fragole, il kiwi, il limone, l’arancia, i lamponi, i meloni, i cachi o il mango, il cocco e l’avocado.
Inoltre per accelerare il metabolismo e il processo brucia-grassi si possono anche consumare alcune spezie e non solo. Come l’aglio, il fucus, il cumino, lo ginseng, il caffè verde, l’ortica, il rosmarino, il thè verde, lo zenzero e il tarassaco. Nel dettaglio vediamo gli effetti che producono: l’aglio aiuta il processo brucia-grassi, mantenendo costante il livello di colesterolo; fucus contiene acido alginico che sviluppa un senso di sazietà ed è consigliabile prenderlo, magari in capsula, prima dei pasti principali; il cumino: accelera il metabolismo, riducendo i fenomeni fermentativi legati a carboidrati, zuccheri, lieviti e proteine; gingseng stimola le ghiandole che controllano e accelerano il metabolismo; l’ortica ha proprietà termogeniche che accelerano il metabolismo stimolando la funzione tiroidea; il rosmarino favorisce il flusso della bile, evitando che il fegato si congestioni ed un fegato decongestionato rende il metabolismo più veloce; The verde è una pianta eccezionale per coadiuvare le funzioni del metabolismo; lo zenzero alza la temperatura corporea, aiutando la termogenesi e favorendo, così, l’eliminazione dei grassi corporei ed infine il tarassaco oltre al tarasserolo, steroli, vitamine A,B,C e D, contiene inulina, ottimo anti-fame che riequilibra la flora batterica intestinale, potenziando l’attività metabolica.
Per Termogenesi indotta dalla dieta (TID), chiamata anche Azione dinamico specifica (ADS) degli alimenti, Termogenesi alimentare, Termogenesi postprandiale, o Effetto termico del cibo (TEF), si intende un processo metabolico, sottoprocesso della termogenesi, legato alla spesa energetica/calorica a cui fa seguito l’ingestione dei diversi macronutrienti (carboidrati, proteine, grassi, alcol), ovvero i nutrienti calorici, a cui è correlato un aumento del consumo di ossigeno e quindi una maggiore dispersione di calore (extracalore). Questo processo costituisce mediamente il 10 % (tra il 7 e il 15%) della spesa calorica totale. Dopo l’ingestione di un pasto (periodo post-prandiale) la spesa energetica è più alta per un periodo di circa 4-8 ore, e l’attività metabolica può arrivare ad elevarsi fino al 40%.
La TID inizia a manifestarsi già dopo un’ora dall’ingestione degli alimenti, raggiungendo i valori massimi nelle seguenti due o tre ore, per poi diminuire gradualmente fino a portare il metabolismo nelle condizioni basali entro le otto ore al massimo. Lo stimolo termogenico maggiore è provocato dalle proteine e amminoacidi a causa del dispendioso processo di deamminazione, mentre stimoli inferiori sono dati dai carboidrati e soprattutto lipidi. Oltre che per il diverso tipo di macronutriente, la TID è influenzata dalla quantità degli stessi (più è ricco il pasto, maggiore è la spesa energetica, se la razione raddoppia, raddoppia anche la TID), la qualità, le dimensioni del pasto, il tempo trascorso tra i pasti, il metabolismo basale, lo stato nutrizionale, e dal tipo di somministrazione (orale, enterale, parentale).
Sembra che anche la composizione corporea determini una variazione nella TID: gli obesi accusano un effetto termogenico minore dei soggetti magri a parità di BMI e peso corporeo, laddove la componente muscolare, più sviluppata nei magri, determinerebbe una più efficace TID11. I cibi solidi determinano una risposta termogenica generalmente maggiore dei liquidi, e i cibi integrali determinano una maggiore TID rispetto ai raffinati. Esiste anche termogenesi ulteriore dovuta a sostanze ad azione nervina come caffè, tè, tabacco, ecc. Mentre l’ADS o TID stimolata da glucidi e lipidi può essere utilizzata per il lavoro muscolare, quella causata dalle proteine può essere impiegata unicamente per la regolazione della temperatura corporea, non può essere sfruttata a fini energetici o sotto forma di accumulo di sostanze di riserva (glicogeno, adipe). Ad ogni modo la TID rappresenta una dissipazione di calore, e deve quindi essere considerata generalmente energia passiva.
Molti studi dimostrano che la TID non determina una spesa calorica specifica, ma ha un range di variabilità per tutti i macronutrienti. Per tale motivo alcuni preferiscono denominarla semplicemente "Termogenesi alimentare", senza citare la specificità, dal momento che non si tratta di un dispendio energetico ben definito. Ad ogni modo può essere stimata una spesa energetica media per ogni macrontriente, che si rivela comunque ben più alta per i protidi. Infatti gli studi sulla TID documentano una spesa calorica variabile e non specifica: per i protidi, la TID media è di 22,5%, per i glucidi è di 7,5%, per i lipidi è di 3,5%.