La polizia ha fermato tre nuovi scafisti accusati di avere condotto su territorio nazionale 78 migranti tunisini in violazione delle leggi italiane. Salgono così a 103 i fermati nel 2017, sette dei quali minorenni. I migranti dopo il fotosegnalamento operato dalla Polizia Scientifica sono stati presi in carico dall’Ufficio Immigrazione per le procedure di respingimento da parte del Questore.
Grazie alla comparazione delle impronte digitali da parte della Polizia Scientifica, la Squadra Mobile di Ragusa ha proceduto all’arresto di due tunisini che erano già stati espulsi dall’Italia. Uno di loro deve ancora espiare una pena detentiva, pertanto è stato condotto in carcere in quanto aveva commesso furti ad Arezzo. Nel 2017 presso l’Hot Spot di Pozzallo hanno già fatto ingresso 11.628 migranti in occasione di 47 approdi; nel 2016 erano arrivati 18.488 migranti in occasione di 56 sbarchi. I fermati sono: Kamoun Bilal, nato in Tunisia il 15.11.1990, Gharsallah Mohammad, nato in Tunisia il 22.07.1988 e Ben Slimane Aymen, nato in Tunisia il 25.04.1994. Secondo i testimoni è lui che ha condotto l’imbarcazione partita dalle coste tunisine.I migranti giunti a Pozzallo sabato a mezzogiorno dopo essere stati intercettati nel canale di Sicilia erano partiti dalla Tunisia dopo aver pagato circa 2.000 euro cadauno per raggiungere l’Italia.
Dalle indagini è emerso che i tre membri dell’equipaggio fossero in accordo con gli organizzatori tunisini tanto da non averli visti nelle cosiddette “connection house”, ma solo quando saliti a bordo della barca in legno. Grazie alle testimonianze è emerso che una volta giunti in acque internazionali i membri dell’equipaggio hanno richiesto l’aiuto via telefono satellitare ed atteso i soccorritori. Al termine delle indagini, gli scafisti sottoposti a fermo sono stati associati presso la casa circondariale di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea competente territorialmente.