Sulla Tari e sulla classifica dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva da cui è emerso che il capoluogo Ragusa è tra i primi in Sicilia e terzo in Italia per pressione fiscale, nello specifico per quanto concerne la TARI, è scontro aperto tra l’assessore comunale alle risorse economiche e tributi, Stefano Martorana e il partito democratico che non aveva lesinato durissime critiche al suo operato, con una nota ufficiale a firma di Peppe Calabrese in qualità di segretario dell’unione comunale dem. Martorana, come del resto è sua abitudine, preferisce buttarla sull’ironia, esordendo "con un colgo l’occasione per l’ennesimo suggerimento gratuito agli amici del Pd: invece di "cambiare verso", perché non prendere delle ripetizioni a basso costo?
Di matematica, soprattutto, con un focus su moltiplicazioni e addizioni”. Dopodichè l’assessore alle finanze spiega quella che secondo lui sarebbe la causa della diatriba “il dossier di Cittadinanzattiva, citato dal Pd per parlare di Tari alle stelle, contiene infatti un piccolo errore di calcolo. Normale, per carità, quando si realizza uno studio così importante su tutti i capoluoghi d’Italia. Per questo avevamo pensato di non intervenire. Nel calcolo sulla Tari per Ragusa, è avvenuta una piccola inversione tra decine ed unità. Invece di 492 euro, come riportato dal dossier, il caso medio di un’utenza domestica con tre occupanti e una abitazione di 100 mq, ammonta, infatti, a 428,73 euro, arrotondato a 429 euro. Facilmente riscontrabile sul Piano Tari 2017, scaricabile dal sito del Comune.
Il Piano in questione, infatti, a pag. 11, prevede una quota fissa, pari a 2,22 euro al metro quadro, che su 100 mq (ipotesi del dossier) vuol dire 222 euro. Sommando a questa voce la quota variabile per 3 occupanti, di 194,24 euro, il dato finale è pari a 416,24 euro. Infine, va tenuto conto del tributo provinciale, pari al 3%, che sommato ci porta al dato finale della tassa applicata al contribuente: 428,73 euro”. Alla luce di tale spiegazione, prosegue Martorana “si tratta di un dato che porta Ragusa fuori dalla top ten assoluta, addirittura tra il terzo e quarto posto in Sicilia, e soprattutto fuori dal podio per i maggiori aumenti tra il 2016 ed il 2017, dal momento che l’aumento risulta pari appena al 3%, e non al 18,6% come erroneamente riportato nel dossier di Cittadinanzaattiva.
Un errore, ripeto, veniale e perdonabile per Cittadinanzattiva, che meritoriamente elabora e pubblica questi dossier”. Quindi Martorana per prevenire “quanto controreplicheranno gli amici del Pd: il solito refrain degli aumenti spropositati, della Tari sempre più cara, etc.” ritiene che occorre dare “anche in questo caso, una risposta semplice. La responsabilità della discarica ormai satura e dell’impossibilità di conferire rifiuti, se non fuori provincia, non è di questa Amministrazione e della mancata realizzazione della quarta vasca, su cui peraltro molto è stato detto in termini di rischi di natura tecnica, piuttosto della Regione Siciliana, governata dal precedente governo regionale, su cui il Pd, primo sostenitore, ha preferito far scendere velocemente l’oblio.
Oblio che è stata la parola d’ordine sulla gestione del sistema rifiuti (e non solo) per ben 5 anni, dal 2012 al 2017. Da questo, e non da altro, Ragusa è stata penalizzata. Perfino il bando sulla nuova raccolta differenziata, in questo caso in tandem con il governo nazionale, ha risentito di questa totale e persistente inefficienza, che ha portato a un allungamento dei tempi abnorme, come ha più volte avuto modo di dire il mio collega Antonio Zanotto. E nonostante questo, abbiamo portato a casa pure questa rivoluzione epocale”- Immediata la controreplica del partito democratico, affidata questa volta al suo capogruppo consiliare Mario D’Asta che “ritiene inutili le sottigliezze ironiche dell’assessore Martorana oltre che dannose per la città”.
E prosegue D’Asta andando giù duramente “l’aumento dei tributi comunali, e in particolare sulla Tari, al di là di errori più o meno ventilati, hanno fatto registrare un incremento nelle tariffe con grave disagio per i cittadini ragusani. Quindi, le farneticazioni dell’assessore, che ha già da tempo perso la connessione sentimentale con la città a causa delle sue irresponsabili politiche tributarie, sono assolutamente inutili per noi oltre che estremamente dannose per la città”. Il capogruppo democratico snocciola poi la lista delle ‘malefatte’ grilline “in cinque anni i livelli di raccolta differenziata sono così come erano stati lasciati dalla precedente amministrazione comunale, anzi forse qualche punto percentuale in meno. In più la Giunta Piccitto ha deciso di bocciare la via per la costruzione della quarta vasca a Cava dei Modicani che avrebbe potuto garantire un determinato sollievo a un quadro complessivo che rischia di diventare estremamente precario proprio sul fronte della raccolta dei rifiuti.
Come se non bastasse, hanno collezionato proroghe su proroghe rispetto al bando di igiene ambientale aggiudicato solo da qualche mese. E, se dobbiamo dirla tutta, il nuovo servizio non è ancora partito. Sono queste scelte che dipendono da Palermo, Roma o Bruxelles o fanno capo alle decisioni che avrebbe potuto assumere l’attuale amministrazione pentastellata? La verità è che, per quanto riguarda anche gli aspetti più importanti della vita di una città, i grillini hanno miseramente fallito, dimostrando incapacità di programmazione e una inefficienza che si taglia a fette. E l’aumento dei tributi? Anche in questa direzione la Giunta Piccitto, di cui l’assessore Martorana è degno rappresentante, cerca di scaricare responsabilità su altri livelli mentre chi siede nelle stanze dei bottoni di palazzo dell’Aquila non si è voluto assumere la benché minima responsabilità”. (da.di.)