La dieta delle patate lesse è una dieta lampo che fa dimagrire 3 chili in tre giorni. Si basa su un regime alimentare monotematico e non può essere seguita oltre i tre giorni e senza aver consultato il proprio medico o uno specialista. E’ sconsigliata a chi soffre di qualche patologia o se si è in gravidanza.
Durante la dieta bisogna bere molta acqua e nella singola giornata si possono mangiare fino a sei patate grandi o dieci di piccolo o medio taglio. Possono essere scelte anche le patate rosse o viola e possono essere condite con aceto, poca senape, erbe aromatiche e spezie a volontà. La dieta della patata prevede anche yogurt a colazione o dei cereali e uova o altre proteine al pranzo. A cena vanno mangiate tra patate medie lesse o al cartoccio o al forno, condite con erbe aromatiche e aglio. Ma vediamo il menù di un singolo giorno. Colazione: due piccole patate lessate con la buccia, schiacciare e mangiare insieme con yogurt naturale. Metà mattina: succo centrifugato fresco di una patata, una carota, un gambo di sedano, un poco di prezzemolo. Pranzo: patate lessate con la buccia, condite con poco olio, aglio e prezzemolo (ma senza aggiunta di sale se si desidera un effetto drenante, diuretico e dimagrante); mangiarne a sazietà. Merenda:come a metà mattina. Cena: zuppa di patate, cipolle e carote, condita come a pranzo; oppure purea di patate, però preparata senza aggiunta di latte o formaggio ma con solo brodo di verdure.
La patata è un tubero commestibile ottenuto dalle piante della specie Solanum tuberosum, molto utilizzato a scopo alimentare. Esistono quattro tipi di patata che si trovano normalmente in commercio: Patate a pasta gialla, dalla polpa compatta, derivano il loro colore dalla presenza di caroteni. Sono impiegate per le patatine fritte industriali e casalinghe, ma sono adatte anche per le insalate e le cotture in forno; Patate a pasta bianca, dalla polpa farinosa che si spappola durante la cottura. Sono adatte ad essere schiacciate, per esempio nel purè, nelle crocchette o negli gnocchi; Patate novelle, caratteristiche per la buccia sottile, vengono raccolte quando la maturazione non è completa. Sono a breve conservazione e andrebbero bollite con la buccia; Patate a buccia rossa e pasta gialla, caratterizzate dalla polpa soda che le rende indicate per le cotture intense quali cartoccio, forno e frittura.
Dal punto di vista nutrizionale le patate sono conosciute principalmente per l’alto contenuto in carboidrati (circa 26 grammi in una patata di 150 g, cioè medie dimensioni), presenti principalmente sotto forma di amidi. Una piccola ma significativa parte di tali amidi delle patate è resistente agli enzimi presenti nello stomaco e nell’intestino tenue, sì da raggiungere l’intestino crasso quasi intatto. Si ritiene che questi amidi abbiano effetti fisiologici pari a quelli delle fibre alimentari. Le patate sono fonte di importanti vitamine e minerali. Una patata di medie dimensioni (150 g), consumata con la buccia, fornisce 27 mg di vitamina C (45% della dose giornaliera raccomandata), 620 mg di potassio (18% della dose giornaliera raccomandata), 0,2 mg di vitamina B5 (10% della dose giornaliera raccomandata), oltre a tracce di tiamina, riboflavina, folati, niacina, magnesio, fosforo, ferro e zinco; le patate sono assieme alle cipolle e a seconda della natura del terreno in cui sono cresciute l’alimento con le quantità più significative di selenio e litio. Inoltre il contenuto di fibre di una patata con buccia (2 g) è pari al contenuto di fibre del pane integrale, della pasta e dei cereali.
Oltre alle vitamine, ai minerali ed alle fibre, le patate contengono svariati composti fitochimici, quali i carotenoidi ed i polifenoli. Non tutte le sostanze nutritive delle patate si trovano nella buccia; questa contiene circa la metà delle fibre, ma più della metà delle sostanze nutritive sono contenute nella polpa. La cottura può alterarle notevolmente. Le patate novelle e le varietà a forma allungata contengono una quantità minore di sostanze tossiche, e rappresentano una fonte eccellente di nutrienti. Le patate sbucciate e conservate a lungo perdono parte delle proprie proprietà nutrizionali, benché mantengano il proprio contenuto di potassio e vitamina B.
Le patate sono spesso escluse dalle diete a basso indice glicemico, in quanto si ritiene che possiedano un’alta quantità di glucidi. In realtà l’indice glicemico delle patate varia in maniera considerevole a seconda della loro varietà (patata a buccia rossa, a pasta bianca, eccetera), della loro origine (zona di coltivazione), della preparazione (metodo di cottura, se consumata fredda o calda, in purè, a tocchetti o intera ecc.), e degli altri cibi con cui si accompagna (salse ricche di grassi o ad alto contenuto proteico).