La cannabis per la terapia del dolore a carico del Servizio Sanitario nazionale. E’ quanto stabilito da due emendamenti firmati Pd-Mdp al decreto legge fisco approvati dalla commissione Bilancio del Senato.
Disposto inoltre l’aggiornamento periodico del personale medico sulle potenzialità terapeutiche della cannabis per usi legati alla salute. Negli emendamenti proposti viene poi stabilito lo sviluppo di nuove preparazioni a base di cannabis per la distribuzione nelle farmacie, dietro ricetta medica non ripetibile. L’emendamento che prevedeva inizialmente lo stanziamento di 2,3 milioni aggiuntivi per la diffusione della cannabis è stato il più modificato con subemendamenti da parte di tutti i gruppi. Sono poi stati approvati due emendamenti del M5s che dispongono l’aggiornamento periodico del personale medico, sanitario e socio-sanitario sulle potenzialità terapeutiche della cannabis per uso medico, in particolare sul trattamento del dolore.
Inoltre, in questi emendamenti viene stabilito lo sviluppo di nuove preparazioni a base di cannabis per la distribuzione nelle farmacie, dietro ricetta medica non ripetibile. La marijuana è una sostanza psicoattiva che si ottiene dalle infiorescenze essiccate delle piante femminili di canapa (Cannabis). In tutte le varietà di canapa sono contenute, in concentrazioni e proporzioni variabili, diverse sostanze psicoattive, stupefacenti e non, tra cui la principale è il delta-9-tetraidrocannabinolo (comunemente detto THC), che rendono la pianta illegale in molti paesi. Esistono tuttavia varietà coltivabili legalmente, per le quali il limite a questo contenuto viene fissato per legge.
Le piante di cannabis sono dioiche, cioè possono essere di due "sessi" differenti, maschio e femmina: nell’uso che si fa della cannabis a scopo esclusivamente produttivo, i maschi di una varietà vengono usati per essere incrociati con femmine di altre varietà di cannabis per generare poi, dai semi della femmina incrociata, una nuova varietà di cannabis; ogni varietà di cannabis produce principi attivi in diverse quantità rispetto alle altre: un esempio sono la Haze o la Kush. Esistono tre grandi varietà di Cannabis e, di conseguenza, di marijuana: sativa, indica e ruderalis, che si differenziano sia per le dimensioni delle piante, sia per le concentrazioni di principi attivi e, dunque, anche per gli effetti indotti dai loro rispettivi derivati. Il materiale vegetale o i preparati a base di cannabis che contengono, in misura apprezzabile, sostanze psicoattive sono considerate "droghe leggere", cioè sostanze psicotrope incapaci di creare dipendenza.
Gli effetti indotti dall’uso di marijuana sono svariati, hanno differente intensità a seconda del soggetto, delle circostanze psicofisiche in cui la si assume, della contemporanea assunzione di alcool o altre sostanze psicoattive, dell’assuefazione del consumatore, della quantità di principio attivo (THC) assunta e della composizione chimica della specie presa in esame; ad esempio le specie con alti valori di CBD e moderati o bassi livelli di THC hanno effetti localizzati principalmente sul fisico, apportando analgesia e rilassamento, caratteristiche che la rendono preferibile rispetto ad altre per uso terapeutico; i principali effetti possibili sono: analgesia; eccessiva sonnolenza diurna; euforia; diminuzione della pressione intraoculare ed endooculare; Immagine che illustra i 3 fenotipi di Cannabis; attenuazione della reattività fisica; temporaneo abbassamento o innalzamento della pressione del sangue; amplificazione dei sensi; aumento del battito cardiaco; aumento dell’appetito (comunemente detta "fame chimica"); può provocare stati d’ansia; possibile sviluppo di patologie mentali, con particolare riguardo negli adolescenti; può provocare nausea con conseguente vomito.