Il caffè è un toccasana per il cuore. E’ di questo e molto altro che parleranno molti ricercatori provenienti da tutta Europa a Torino il 27 e 28 ottobre per l’Advances in Cardiac Arrhythmias and Great innovations in Cardiology.
Saranno presenti anche i cardiologi della Mayo Clinic di Rochester. L’evento è organizzato e diretto da Fiorenzo Gaita, direttore di cardiologia presso la facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Torino e direttore della cardiologia dell’ospedale Molinette di Torino, e Sebastiano Marra, direttore del dipartimento cardiovascolare del Maria Pia hospital di Torino. Durante le due giornate si parlerà delle ultime scoperte mediche in campo cardiologico e in particolare di tre imponenti lavori, una metanalisi (tecnica clinico-statistica che genera un unico dato conclusivo da più studi su uno stesso argomento) e due importanti ricerche, che hanno dimostrato gli effetti positivi del caffè indipendentemente dalla caffeina.
“Quattro o cinque tazzine di caffè al giorno – spiega Marra – anche decaffeinato, riducono la mortalità cardiovascolare in follow up che vanno da 10 a 18 anni. A lungo termine, bere caffè ha un effetto positivo. Il lavoro di metanalisi condotto negli Stati Uniti, rileva che anche la mortalità per tumore viene significativamente ridotta. Il risultato non è legato alla presenza di caffeina, ma alle sostanze antiossidanti che sono contenute nel chicco di caffè. Il chicco di caffè è la sostanza con più antiossidanti esistente in natura”.
Lo studio ha coinvolto un campione di uomini e donne per un periodo compreso tra i dieci ed i diciotto anni. Effetti simili sono stati riscontrati anche per l’assunzione continuata di cioccolato fondente. Il chicco di caffè, secondo lo scienziato, rappresenta una delle sostanze con maggiori effetti antiossidanti conosciute in natura. I dati di diverse ricerche, svolte negli ultimi anni su ben 10.000 persone, spiega Marra, rivelano come le persone che assumono caffè sul lungo periodo, mostrano minori livelli di ansia, riescono a dormire meglio, ma soprattutto, al contrario di quanto si possa pensare, hanno una pressione nella media, come anche il colesterolo.
Un risultato che conferma i dati una ricerca francese, basata su un campione di oltre 200.000 soggetti ed in un periodo di 8-10 anni, che mostra numeri positivi riguardo la mortalità, ma anche umore.In Italia il caffè è una vera istituzione. Gli italiani, infatti, sono tra i maggiori consumatori di caffè al mondo: ne bevono circa 7/8 al giorno