Il jackfruit, il cui nome scientifico è Artocarpus heterophyllus, è il frutto più grande in natura tra quelli che crescono sugli alberi. In Italia è conosciuto con il nome di giaca.
E’ originario delle pendici dell’Himalaya ed è diffuso sulla costa settentrionale dell’Australia, su quella atlantica del Brasile e in altre regioni tropicali. Il frutto, ricco di vitamine C e B e proteine, potrebbe aiutare a risolvere il problema della fame nelle regioni più povere del pianeta, in quanto potrebbe sostituire alimenti come grano e mais. Il jackfruit, pesa tra i 5 e i 7 chili e può raggiungere anche il metro di lunghezza e il mezzo quintale di peso. I giganteschi frutti hanno una buccia protettiva tempestata di piccoli spunzoni, all’interno della quale troviamo numerosi semi ricoperti di fibrosa polpa gialla, dolce, il cui tipico aroma sembra un incrocio di ananas e mango.
Ecco i valori nutrizionali e le proprietà in 100 grammi il frutto contiene 95 kcal distribuite così: Grassi 0,6 g; Colesterolo 0 mg; Sodio 2 mg; Potassio 448 mg; Carboidrati 23 g; Zuccheri 19 g; Fibre 1,5 g; proteine 1,7 g. Inoltre la polpa del giaca apporta una buona quantità di calorie ma è scarsa di grasso, ha proprietà antiossidanti derivati dalla vitamina C (100 grammi contengono circa un quarto della dose media giornaliera raccomandata) ed è ricca di vitamina B6, vitamina B1, che aiutano a dare vigore al sistema immunitario. La fibra alimentare di cui è composto il frutto è lassativa e ha la capacità di proteggere il colon da alcune forme tumorali mentre i semi sono ricchissimi di proteine.
Può essere un ottimo alimento energizzante per gli sportivi e una fonte di potassio importante per la pressione sanguigna. In genere i frutti vengono consumati freschi o inscatolati per l’esportazione, disidratrati o fritti sotto forma di chips. In alcuni paesi il succo viene fermentato per ottenere una bevanda alcoolica. I frutti poco maturi invece si possono ridurre a farina per varie specialità esotiche, o anche cucinati come i frutti del congenere albero del pane (Artocarpus altilis). Anche i grossi semi vengono utilizzati per essere cucinati in modo simile alle castagne.
Il sapore è un misto di mela e ananas, con retrogusto di vaniglia, delizioso nelle migliori varietà; quando fatto cuocere per oltre un’ora assume un gusto simile a quello della porchetta. Il giaco è coltivato in vari paesi tropicali dell’America del Sud, dell’Africa e dell’Asia. Si è dimostrato resistente anche a vari microclimi subtropicali, come il sud della Florida, dove le temperature non scendono mai sotto i -1 gradi centigradi. Tuttavia, pur sopravvivendo, già a temperature di qualche grado sopra lo zero centigrado si ha il danno alle qualità organolettiche dei frutti, per cui la sua coltivazione da frutta non è possibile neanche nelle zone più riparate del bacino del Mediterraneo, dove l’albero una volta adulto potrebbe sopravvivere all’aria aperta, ma dove la produzione di frutta sarebbe irrilevante.