Il veleno delle formiche guerriere conosciute anche come formiche di fuoco potrebbe essere usato contro la psoriasi. Lo si evince da una ricerca condotta da un’equipe dell’università d’Emory (Atlanta, Usa), guidata dal dermatologo Jack Arbiser, e pubblicata su Scientific Reports.
Il veleno di questi insetti, il cui nome scientifico è solenopsis invicta, contiene alcuni componenti, in particolare la solenopsina, risultati efficaci, sui topi, nel trattare la malattia (e altre patologie dermatologiche). Il componente tossico derivato dal nome della formica somiglia chimicamente alle ceramidi, molecole lipidiche essenziali nella funzione di barriera della pelle. I ricercatori hanno messo a punta una crema contenente due sostanze analoghe alla solenopsina e l’hanno applicata su topi geneticamente modificati per avere la psoriasi. Negli animali trattati si è evidenziata una diminuzione dello spessore della pelle del 30% rispetto al gruppo di controllo.
Nella psoriasi a placche, infatti, la pelle si accumula rapidamente e si ispessisce in alcune aree. I topi, inoltre, hanno prodotto il 50% in medo di cellule immunitarie infiltrate nella pelle. La crema, secondo gli studiosi, è in grado di ripristinare completamente la funzione di barriera della pelle. Sulla base di questi risultati, il prossimo passo sarà quello di mettere a punto farmaci con meno effetti collaterali rispetto ai trattamenti attuali.