La sindrome dell’intestino irritabile è uno dei disturbi gastrointestinale più diffuso. Sono tante le persone che ne soffrono e tante quelle che sostengono di avere dei peggioramenti dei sintomi quando consumano determinati alimenti come ad esempio verdure come insalata a foglia larga o legumi o alcune bevande.
Tra i sintomi più diffusi ci sono dolori addominali, gonfiore e meteorismo e irregolarità intestinale: alcuni soggetti lamentano costipazione, altri diarrea, altri entrambe. La dottoressa Beatrice Salvioli, gastroenterologa di Humanitas, elenca alcune raccomandazioni. Oltre a fare attenzione al tipo di alimento ingerito bisogna anche evitare pasti abbondanti e bevande zuccherate o gassate. A quest’ultime bisogna preferire acqua a temperatura ambiente o tisane. Ecco una lista di alimenti fermentabili “proibiti” per chi soffre di sindrome dell’intestino irritabile: frutta: mango, anguria, susine, pesche, mele, pere, nashi (o pera-mela); Frutta secca: pistacchi e anacardi; Verdura: asparagi, cipolla, aglio, porri, asparagi, barbabietola, cavolo verza, mais dolce, sedano; Latte e suoi derivati: yogurt, formaggi a pasta molle, crema pasticcera e gelato; Ancora, legumi, cereali come segale, grano, quindi pane, pasta e biscotti.
Questi invece, gli alimenti che hanno più basso contenuto: Frutta: banana, arancia, mandarino, uva, melone; Frutta secca: mandorle (massimo 10 pezzi), semi di zucca; Verdura: zucchine, lattuga, pomodoro, cetrioli, carote, erba cipollina, fagiolini; Ancora, carne, pesce, pollo, tofu, formaggi a pasta dura e prodotti caseari senza lattosio; avena riso, quinoa, prodotti senza glutine. E’ ovvio che bisogna comune farsi dare precise indicazioni dal medico o dal nutrizionista anche perché dietro questi sintomi potrebbe nascondersi la sensibilità al glutine o altre patologie più importanti.