L’ecstasy o metilendiossimetamina è una pastiglia colorata di droga sintetica consumata da un milione e mezzo di italiani (4,1%) almeno una volta nella vita. A rendere noto il dato è l’ultima relazione del ministero della Salute inviata al Parlamento.
La pastiglia molto diffusa tra i giovani ha ucciso nei giorni scorsi una ragazza di 16 anni di Genova. L’ecstasy, assunta spesso in combinazione con l’alcool etilico, risulta pericolosa soprattutto per i gravi disturbi dello stato di vigilanza che sembrano essere i responsabili di una triste serie di sciagure del traffico stradale che si verificano nelle ore notturne soprattutto in occasione dei fine settimana (le cosiddette "stragi del sabato sera"). Viene preparata clandestinamente sotto forma di capsule, polveri e, per lo più, compresse colorate, con nomi e disegni originali ("mezzaluna" "cuorefreccia" "delfino" ecc.) che rappresentano la "griffe", il marchio d´autore (designers drugs) che le contraddistingue sul mercato e ne indica i differenti effetti.
La pastiglia, un composto semisintetico ottenuto dal safrolo, uno degli olii essenziali presenti nel sassofrasso, nella noce moscata, nella vaniglia, nella radice di acoro, e in diverse altre spezie vegetali, è stata sintetizzata per la prima volta nel 1912. Poi negli anni ’80, grazie alle sua capacità di abbassare lo stato di ansia e la resistenza psichica dei soggetti, divenne popolare negli Stati Uniti. Oggi la sua diffusione spopola tra gli adolescenti che ne fanno uso senza pensare ai danni e alle tragiche conseguenze.