Come stai? Quante volte abbiamo fatto e ci siamo sentiti fare questa domanda? La risposta più semplice e immediata è sempre bene anche se spesso non è così. Questa domanda ha un grande valore e la sua risposta è fondamentale perché è la sintesi delle emozioni che proviamo ogni giorno e che ci fanno stare bene o male.
Ed è questo lo spunto che ha spinto Marco Marchese a scrivere un libro molto apprezzato dai partecipanti all’ultimo appuntamento di “Monterosso Culture Week” tenutosi ieri pomeriggio nel cortile della biblioteca. Presentato dall’arciprete don Marco Diara, organizzatore della kermesse portata avanti con la supervisione dell’Azione cattolica, Marchese ha cercato di illustrare ai presenti le ragioni di tale impegno. “Oggi – ha detto – è sempre più difficile comprendere le proprie emozioni, trovare il modo giusto per esprimerle. “Basta poco” non è altro che una raccolta di esperienze e riflessioni che riguardano l’educazione alle emozioni dove i protagonisti sono i bambini, i giovani, i genitori, gli insegnanti, la famiglia, la comunità. I protagonisti siamo noi che con piccoli gesti possiamo fare la differenza”.
Una serie di riflessioni, dunque, quelle avanzate sul libro che ha catturato l’attenzione di tutti i presenti e che ha stimolato l’autore a scendere più nel dettaglio rispetto alle scelte effettuate. Don Diara, intanto, traccia un bilancio della cinque giorni che ha permesso ai monterossani, e non solo, di formarsi un proprio punto di vista su alcune questioni forti trattate nei testi presentati. “Mi è piaciuto molto il coinvolgimento delle persone presenti alle varie iniziative – sottolinea l’arciprete – significa che abbiamo colpito nel segno, vale a dire stimolare una certa vivacità culturale tra la comunità. Abbiamo trattato tematiche che meritano delle riflessioni profonde.
Speriamo di avere fornito le giuste indicazioni per approfondire le questioni meritevoli di attenzione. E poi sicuramente è da non dimenticare la passeggiata culturale di martedì scorso che ha fatto registrare un elevato numero di presenze. L’edizione di quest’anno è stata, tra l’altro, caratterizzata da una scelta specifica, quella cioè di rivalutare i vari angoli del paese, in particolare i cortili. Una valutazione che, anche alla luce del numero dei partecipanti, si è rivelata azzeccata”.