Nessuna pace per via Sant’Anna, arteria strategica che taglia in due verticalmente in centro storico del comune capoluogo, dalla zona nord fino al vecchio quartiere delle ‘putie’ confinante con piazza posta Prefettura e Comune.
Dopo essere stata chiusa per alcuni mesi per i lavori di rifacimento dell’acquedotto, con inevitabili ripercussioni e disagi nella circolazione automobilistica, è stata appena appena riasfaltata dal Comune. Ma l’opera di ripavimentazione ha provocato numerose critiche da parte dei cittadini e delle forze politiche e sociali che se ne sono fatte portavoce. Tra i primi ad intervenire Emanuele Distefano. Michele Tasca e Giuseppe Occhipinti, rappresentanti del movimento Territorio, che parlano di “interventi, seppure attesi da tempo, ma predisposti con una certa superficialità. Coperte le basole e occluse le caditoie”. I tre esponenti del movimento ricordano “in ordine alle modalità con cui sono state riasfaltate parecchie strade del centro storico superiore che erano state interessate dai lavori di ripristino della rete idrica e fognaria, che la ripavimentazione è stata eseguita, nella maggior parte dei casi, recando con sé alcune anomalie”.
Tali anomalie Distefano, Tasca e Occhipinti le individuano nel fatto che “in un lungo tratto di via Sant’Anna, in via Enrico Elia, ma anche in via Mario Rapisardi, la ripavimentazione è stata fatta in maniera estesa, non tenendo nella benché minima considerazione due ordini di fattori: la presenza delle storiche basole che danno un’anima e un’identità alla rete viaria del centro storico superiore; la presenza delle caditoie la maggior parte delle quali sono state occluse per cui bisognerà vedere che cosa succederà quando ci saranno le prime piogge”. Da parte dei tre quindi si mette in rilievo “la totale incapacità dell’Amministrazione comunale nel monitorare l’andamento dei lavori (qualcuno avrebbe dovuto controllare ed evitare che potessero essere realizzate simili castronerie)” mentre al contempo chiedono “al sindaco Piccitto di verificare e di procedere con una immediata rivisitazione degli interventi, rivalendosi sull’impresa che evidentemente non ha eseguito le opere a regola d’arte”.
Dello stesso tenore anche l’intervento di Mario Chiavola, presidente del movimento politico-culturale Ragusa in Movimento. Chiavola, sempre attento osservatore della realtà cittadina, “prende atto del fatto che numerosi sono stati i problemi di carattere burocratico e tecnico che hanno impedito all’amministrazione comunale di poter espletare gli adempimenti previsti nei tempi dovuti, tant’è che si è arrivati solo ora, in ritardo di mesi, al completamento degli interventi di sostituzione della rete idrica obsoleta e fatiscente del centro cittadino”. Tuttavia, prosegue il presidente di Ragusa in movimento, “ci si chiede perché nessuno abbia provveduto a monitorare l’esecuzione delle opere di ripavimentazione, soprattutto nella parte superiore all’incrocio tra via Mario Leggio e via Roma, dove l’impresa appaltatrice con l’asfalto ha coperto tutto, compresa la zanella formata dalle basole storiche, eliminando, con un colpo di bitume, è proprio il caso di dirlo, le tracce della nostra storia”.
Mario Chiavola pertanto chiede “al sindaco Piccitto e al vicesindaco Iannucci, titolare della delega ai centro storici, di provvedere ed adoperarsi per trovare una soluzione a quella che sembra una disattenzione clamorosa a cui porre rimedio”. (da.di.)