Sono tre le regioni italiane che ancora non hanno votato una propria legge sul Gap. Calabria, Sardegna e Sicilia dovrebbero colmare il vuoto normativo entro il 2017. In attesa dell’accordo tra Governo ed Enti Locali in sede di Conferenza Unificata, più volte reiterato, diverse regioni si sono adoperate ad approvare normative per il contrasto del Gap (Gioco d’azzardo patologico), scontrandosi a volte con le politiche restrittive e proibizioniste adottate da alcuni enti locali che si sono rivelate alquanto inadeguate ed inefficaci.
Dopo le Marche, che ha approvato la legge regionale lo scorso 31 gennaio, la Sicilia, figura insieme a Calabria e Sardegna tra le regioni che ancora non hanno provveduto ad approvare normative per il contrasto al Gap, anche se il voto dovrebbe arrivare nei prossimi mesi. Le proposte avanzate da varie parti politiche nella nostra Regione hanno portato all’elaborazione di un testo coordinato che si compone di nove articoli e che prevede: un distanziometro di 500 metri; la disciplina degli spazi pubblicitari relativi al gioco; sgravi sulle tasse locali per gli esercizi commerciali che non utilizzano alcun tipo di gioco online, identificati e “pubblicizzati” attraverso il logo “Slot? No Grazie!”; la promozione di accordi con gli enti di servizio del trasporto pubblico locale e regionale per favorire l’adozione di un codice di autoregolamentazione che vieti gli spazi pubblicitari al gioco; corsi di formazione obbligatori per i gestori delle sale da gioco e dei locali con apparecchi; l’istituzione di un numero verde regionale per le segnalazioni e le richieste di aiuto; la progettazione territoriale sociosanitaria sul fenomeno del Gap. Il testo, attualmente fermo in commissione Sanità, è in attesa della relazione dell’assessorato regionale alla Salute che nella primavera 2015, rifacendosi alla programmazione nazionale, ha varato le Linee guida sulla prevenzione del gioco d’azzardo patologico, un piano d’intervento che prevede attività di diagnosi e cura nei Sert e in tutte le unità delle aziende sanitarie territoriali.
“È necessario coordinare il testo di legge con le linee guida perché vogliamo andare tutti nella stessa direzione”, ha commentato la deputata Antonella Milazzo (Pd), membro della commissione Sanità di fronte all’Assemblea Regionale Siciliana. La proposta legislativa prevede, inoltre, la ridefinizione dei poteri conferiti ai Comuni “al fine di potenziarne l’autorità di controllo e prevenzione a tutela dei soggetti deboli rafforzandone la disciplina sanzionatoria”. Ad ogni Comune spetterà l’aggiornamento annuale di un elenco dei punti di offerta di gioco presenti nel territorio, l’attivazione di un tavolo tecnico insieme ai rappresentanti delle Asp e delle associazioni, la programmazione di attività di formazione per gli operatori e di azioni di prevenzione e sensibilizzazione nelle scuole.
I sindaci potranno emanare delle ordinanze che pongano ulteriori limitazioni orarie alle attività dei locali di gioco e scommesse e al funzionamento degli apparecchi; promuovere iniziative culturali per la prevenzione ed il contrasto al Gap; si occuperanno di garantire il controllo del territorio, nell’ambito dei comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduti dai prefetti.